Non c'è niente da fare: puntuali come Babbo Natale o un orologio svizzero, o - meglio - come Babbo Natale con un orologio svizzero, Sherlock Holmes e John Watson sono ritornati ancora una volta, e sono riusciti a rubare un paio di ore al mio sonno.

Sì, perché appeno uscito nel mare calmo di internet, come per magia si è presentato a bussare ad una delle tante porte (battutona informatica!) del mio computer il nuovo episodio della serie interpretata da Benedict Cumberbatch e Martin Freeman. Ed io, stolto, ho aperto, l'ho lasciato passare, ed eccomi subito avviluppato nelle spire di una storia che balza avanti ed indietro nel tempo, seguendo due casi paralleli... oppure è solo un sogno, o l'ennesima visita dell'investigatore londinese al suo Palazzo Mentale, dove ripone tutte le sue informazioni e, spesso, risolve i suoi casi?

Avrei dormito volentieri, sì, ché a Capodanno i panamensi han deciso che non meritavo di farlo (e ci han tenuto a rimarcarlo, con lanci continui di razzi e miccette e musica a palla), ma davanti ai continui guizzi di genialità della sceneggiatura, magistralmente interpretata da una coppia che ormai è più affiatata di Tom e Jerry, davvero dormire non si poteva.

E così ho viaggiato nel tempo insieme al magico duo, per incontrare fantasmi, mogli insoddisfatte ed un pochettino vendicative, poliziotti che se la fanno sotto dalla paura e una padrona di casa davvero indispettita, che potevi pur dargliela qualche frase in più mio caro Watson, no?!

Spettacolo, puro spettacolo. Con nuovi indizi disseminati qua e là, per invogliare gli spettatori ad attendere ancora almeno un anno prima dell'arrivo della nuova serie.

Un anno... mannaggia!