Esperanto, lingua internazionale

Zamenhof con l'albo di Rat-Man Così, l'Esperanto è una lingua. Bene, questo è già qualcosa: abbiamo scartato opzioni quali 'ballo latino-americano' o 'associazione di ottimisti speranzosi'. Ma non si potrebbe essere un po' più precisi? Cos'è, esattamente, l'Esperanto?

Dunque: l'Esperanto è una lingua nata alla fine del secolo diciannovesimo; fu inventata dal polacco L. L. Zamenhof, che pubblicò la prima grammatica nel 1887 nella speranza di contribuire a migliorare la comunicazione fra i popoli. Per fare questo, costruì una lingua semplice e razionale nella grammatica: tutti i verbi si coniugano allo stesso modo; da un insieme ristretto di elementi base si possono derivare moltissime parole composte; ecc. Il vocabolario lo derivò per la maggior parte dalle lingue neolatine (questo è, tra l'altro, il motivo per cui, agli italiani, suona abbastanza famigliare e comprensibile).

Attualmente, l'Esperanto è usato in tutto il mondo; la zona con la maggiore densità di esperantisti è probabilmente l'Europa centrale. Secondo una fonte molto autorevole, l'Enciclopedia Britannica, circa otto milioni di persone lo parlano; stime più prudenti parlano di centinaia di migliaia di persone (è probabile quindi che la risposta sia intermedia: diciamo circa tre milioni di persone).

Hai detto che il vocabolario è derivato dalle lingue neolatine... questo non ne fa una lingua solo europea?

L'Esperanto è una lingua mondiale, e in questi anni i posti dove cresce di più sono l'Africa e l'Estremo Oriente. È vero che l'alfabeto e il lessico sono un ostacolo per i non occidentali (non più che con l'italiano o l'inglese, ovviamente); in compenso la struttura della lingua (basata sul costruire le parole a partire da elementi invariabili) la rende molto più simile ad alcune lingue extraeuropee che alla nostra (tra le altre, il cinese, lo swahili, il turco ed il giapponese!).

Ma che bisogno c'è dell'Esperanto? Non bastano le lingue esistenti? Cosa si propongono gli esperantisti, forse di abolire le lingue nazionali?

Fin dalla sua nascita, l'Esperanto è stato usato e proposto come seconda lingua per i rapporti internazionali, parallelamente alle lingue nazionali. La molteplicità delle lingue è una grande ricchezza dell'umanità, e lo studio delle lingue straniere è importantissimo.Però, quante persone sono in grado di imparare tutte lingue che potrebbero servire? Nella sola Unione Europea ci sono 17 lingue ufficiali (e presto ben di più)... E anche ammesso di riuscirci, ci vorrebbe un enorme dispendio di fatica, tempo e denaro.

In particolare, gli esperantisti non hanno niente contro lo studio della lingua inglese, e apprezzano tutte le opportunità per comunicare che essa dà; però, imparare a fondo anche una sola lingua straniera è un investimento che non tutti si possono permettere; privilegiare una sola lingua nazionale sulle altre è un atto discriminatorio; l'uso internazionale di una lingua nazionale (e quindi difficile) mette in pericolo la sopravvivenza delle lingue più deboli. L'Esperanto, essendo relativamente facile e neutrale, non ha questi tre svantaggi; perciò lo parliamo, senza per questo rinunciare all'uso delle altre lingue. Anzi, è dimostrato da seri studi che l'Esperanto facilita l'apprendimento delle lingue straniere, inglese compreso.

Ok, allora parliamo di cultura: una lingua non è nulla se non è affiancata da una cultura forte e viva... com'è la situazione nel mondoesperantista, basato su una lingua artificiale?

Buona domanda... direi che basta ascoltare una conversazione in esperanto per rendersi conto che è una lingua come tutte le altre, per niente fredda o meccanica. Fra l'altro, ai nostri incontri spesso nascono flirt e amori internazionali, ed esistono famiglie che comunicano prevalentemente in esperanto; e, di conseguenza, ci sono persone che parlano l'esperanto fin dalla nascita: provate a dirlo a loro che è una lingua artificiale!

Per quanto riguarda la cultura, la fiorente tradizione letteraria in Esperanto è stata riconosciuta dal PEN international, che ha accettato l'Esperanto come affiliato nel 60°congresso del settembre 1993. Tra gli scrittori contemporanei in Esperanto si contano i narratori Trevor Steele (Australia) e Spomenka Stimec (Croazia), i poeti William Auld (Scozia) e Abel Montagut (Catalogna), e i saggisti e traduttori Probal Dasgupta (India) e Fernando de Diego (Venezuela). Tra le numerose traduzioni pubblicate di recente, alcuni titoli sono: Il vecchio e il mare di Hemingway, Il Signore degli Anelli di Tolkien, Cent'anni di solitudine di Garcia Màrquez, Rubayai di Umar Khaiyam, Il maestro e Margherita di Bulgakov, Delitto e Castigo di Dostoyevsky e la grande saga familiare Il sogno della casa rossa di Cao Xueqine. Negli ultimi anni le traduzioni sono state compiute dal francese (La Fontaine, Racine, de Sade, Fournier, Queneau), dal cinese (Guo Moruo, Lao She), dal latino (Seneca, Erasmus), dal giapponese (Xawabata, K. Miyazawa), dall'olandese (Mulisch), dal serbo e dal croato (Krlez^a, Andric'), dall'ungherese (I. Nemere), dal russo (Chekhov, Strugackij), dallo sloveno (Pahor), dallo spagnolo (Lorca, Miguel Hernàndez), dal greco classico (Luciano), dall'estone (Vaarandi, Under) e dal norvegese (Ibsen), insieme a molte altre traduzioni di autori anglofoni come Nevil Shute (Australia), Oscar Wilde, Rudyard Kipling (Inghilterra), Katherine Mansfield (NuovaZelanda) e James Thurber (USA). Pochi anni fa sono state pubblicate antologie di letteratura ungherese, tedesca, cinese, coreana, inglese, francese, slovena, serba bulgara, olandese, australiano, italiano, ebreo, giapponese e maltese. Rat-Man, Asterix, Winnie-the-Pooh e Tin-Tin sono stati affiancati da molti altri libri per ragazzi, incluso, di recente, il Diario di Anna Frank, i Moomintrolls, Pippi Calzelunghe, e altri titoli dalla Cina, Giappone, Islanda, Israele, Svezia e Lituania.

La musica non è da meno: i generi popolari in Esperanto vanno dalla canzonetta al folk passando per il rock, il cabaret, la musica corale, solista e l'opera. Inoltre, cantautori e interpreti popolari in molti paesi hanno registrato in Esperanto, hanno scritto spartiti ispirati alla lingua, o l'hanno usata nel loro materiale promozionale, come l'inglese Elvis Costello e lo statunitense Michael Jackson. Di recente, grazie alle molte copie vendute, un album musicale di soli brani in Esperanto, lanciato dalla Warner in Spagna nel Novembre 1996, ha raggiunto le vette delle classifiche. Particolarmente noti all'interno del movimento, sono i gruppi Kajto (musica folk - Paesi Bassi), Persone (musica rock - Svezia), Ĵomart kaj Nataŝa (musica melodica - Russia/Ucraina) e Jomo kaj la Mamutoj (rock melodico -Francia). Dal 1995 sono state pubblicate varie raccolte con canzoni di decine di gruppi musicali esperantisti (Vinilkosmo Kompil'). I musicisti esperantisti hanno la loro associazione internazionale: Eurokka.

Dai, allora: brevemente, cinque motivi pratici per imparare l'Esperanto...

  1. Per apprenderla sono sufficienti pochi mesi; si noti che la lingua inglese, per quanto semplice, richiede invece parecchi anni di studio, particolarmente se si desiderano acquisire, oltre alla semplice grammatica di base, la corretta pronuncia, l'intonazione e le numerosissime espressioni idiomatiche, che costituiscono praticamente la metà di ogni normale testo o conversazione.
  2. La partecipazione ai corsi di Esperanto è quasi gratuita; questo perché le associazioni esperantiste sono costituite da volontarie non hanno fini di lucro. Si confronti con i prezzi dei corsi di lingue privati, spesso nell'ordine delle molte centinaia di euri.
  3. L'Esperanto offre ai giovani la possibilità di viaggiare: il Pasporta Servo (=servizio passaporto), contenente migliaia di indirizzi di esperantisti disposti ad ospitare gratuitamente in tutto il mondo; si confronti con i prezzi dei soggiorni all'estero, anche presso famiglie.
  4. Ogni anno si tengono in ogni nazione i convegni internazionali esperantisti; partecipando a tali convegni, gli esperantisti incontrano centinaia di uomini e donne, ragazzi e ragazze di tutto il mondo, scoprono altre culture ed altri modi di vita, si confrontano sui temi d'attualità. Inutile dire che la partecipazione a tali convegni è offerta a prezzo di costo: una settimana in Germania, ad esempio, a pensione completa e comprendendo conferenze, escursioni, concerti ed altro, costa circa 160 euri; possibilità analoghe esistono in Francia, in Austria, in Polonia, in Cecoslovacchia, in Ungheria, e naturalmente in Italia.
  5. Attraverso l'Esperanto si accede ad una vastissima cultura mondiale: in Esperanto si trovano le traduzioni di tutti i migliori libri di tutte le letterature, dalla Bibbia al Corano, dalla Divina Commedia al Kalevala, da Goethe a Mickiewicz; esistono antologie di letteratura giapponese, cinese, australiana, brasiliana; esistono anche centinaia di libri originali: romanzi gialli, biografie, umorismo, teatro, tutto ciò che si può desiderare di leggere.

Ok, direi che si può fare... come?

Beh, questa è la parte più facile: esistono molti corsi, dal vivo o in internet... i miei consigli sono:

  • corso via posta elettronica KIREK, gestito dalla Gioventù Esperantista Italiana (tra l'altro, al corso abbiamo lavorato anche Federica ed io); si tratta di un corso in cui semplici lezioni sono accompagnate da esercizi per fare pratica, e da file audio per sentire ed esercitarsi nella pronuncia; durante tutto il corso si viene seguiti da un tutore/correttore, un esperantista esperto a completa disposizione.
  • informarsi presso la Federazione Esperantista Italiana su quale sia il gruppo esperantista locale più vicino, e contattare quest'ultimo per sapere quando e dove vengono organizzati corsi di lingua 'dal vivo'.

Una lingua per il mondo

L'esperanto ha per scopo il far dialogare i diversi popoli cercando di creare tra di essi comprensione e pace con una seconda lingua semplice ma espressiva, appartenente all'umanità e non a un popolo.

In esperanto

Le mie ultime pagine del blog in lingua esperanto:

Fumetti in esperanto

La letteratura fumettistica in esperanto ha prodotto buoni risultati, specie per quanto riguarda le traduzioni. Il progetto RoMEo, in particolare, si occupa della esperantizzazione di fumetti italiani, con ottimi risultati qualitativi: Rat-Man, Diabolik, Lupo Alberto e Ultima lezione a Gottinga (almeno, fino ad ora)...

Siti esperantisti

I siti web a cui faccio riferimento nel testo a lato, più qualcun altro: