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I fortunati che la società considera degni di mancia

Tutto comincia con Le Iene, filmone (nel senso buono del termine) di Quentin Tarantino...

Eddie: Ok, tirate fuori un po' di grana per la signorina. [Tutti tirano fuori un dollaro tranne Mr. Pink] Andiamo, tira fuori un verdone.
Mr. Pink: Ah-ah, non do mance.
Eddie: Non dai mance?
Mr. Pink: No, non ci credo.
Eddie: Non credi nelle mance?
Mr. Blue: Sai quanto guadagna una cameriera? Un cazzo di niente.
Mr. Pink: Ma non mi dire. Allora perché non se ne va?
Eddie: Neanche un ebreo avrebbe il coraggio di dire una cosa del genere. No no, fammi capire. Allora tu non dai mai la mancia?
Mr. Pink: No, perché la società mi dice di farlo. Cioè, la mancia la lascio se proprio se la meritano. Se proprio si impegnano al massimo, lascio un piccolo extra. Ma lasciarla così solo perché si deve è una stronzata. Voglio dire, non fanno nient'altro che il loro lavoro.
Mr. Blue: Sì, ma questa è stata gentile.
Mr. Pink: Sì, d'accordo, ma che ha fatto di speciale? [...] Insomma, ho ordinato il caffè, giusto? Siamo qui da un sacco di tempo e mi ha riempito la tazza solo 3 volte. Io voglio che me la riempia almeno 6 volte.
Mr. Blonde: 6 volte, eh? E se avesse altri cazzi per la testa?
Mr. Pink: Una cameriera non dovrebbe avere altri cazzi per la testa.
Eddie: Scusa tanto, Mr. Pink, ma l'ultima cosa di cui hai bisogno ora è un altro caffè.
Mr. Pink: Santo Iddio, ma queste ragazze mica se la passano male. Prendono il minimo sindacale. Anch'io una volta ho lavorato al minimo sindacale ma non ero tra i fortunati che la società considera degni di mancia.
Mr. Blue: Te ne freghi che contino sulle mance per vivere.
[...]
Mr. White: Tu non sai nemmeno di che cosa stai parlando. Si fanno un culo come una casa. È un mestiere duro il loro.
Mr. Pink: Lo è anche lavorare da Mc Donald's, ma lì non lasci la mancia, vero? E perché, non servono anche loro da mangiare? Ma la società dice "a questi devi lasciare la mancia, a questi altri niente mancia". Puttanate.

Ci sono una serie di professioni, tra quelle in cui c'è un continuo contatto con il pubblico, che hanno la fortuna di contare, tra i loro introiti, anche le mance. Mance, sì: una parola con cui noi italiani non andiamo molto d'accordo, mentre in altri paesi (un esempio fra tutti: gli Stati Uniti d'America) sono talmente una parte del sistema che, se non lasci la mancia al tassista, quello è capace di correrti dietro per darti una camionata di botte.

Tra queste professioni, c'è pure quella che mi sono scelto: l'accompagnatore turistico. E così capita spesso che al termine di un tour, lungo o breve che sia stato, i clienti soddisfatti lascino un tangibile segno della loro gratitudine, che spesso - ma non sempre (un esempio è capitato di recente ad Elizabeth: ha appena terminato un tour in Perù, ed ha ricevuto in omaggio anche uno scialle morbidissimo di lana di alpaca, gesto che l'ha molto commossa) - assumono la forma di banconote di varia pezzatura e valuta; a volte, accompagnate da un biglietto / cartolina di ringraziamento, in cui vengono ricordati i momenti migliori del tour stesso; più spesso, infilate in una busta di quelle trovate sul tavolo dell'hotel in cui si è trascorsa l'ultima notte, con il tuo nome e magari un grazie scritti frettolosamente sulla stessa; a volte, addirittura passati di nascosto (credono loro!) nella tua mano al momeno dei saluti per la partenza, in un modo goffo e gentile al tempo stesso.

Ovviamente, tale omaggio è sempre ben gradito ed accetto, anche perché molti tour operator ed agenzie più o meno ufficialmente giustificano il ridotto stipendio che ti danno con la possibilità "implicita" di ricevere laute mance (sbagliando due volte, chiaro, perché lo stipendio dovrebbe essere indipendente dalle stesse e perché garantirle ufficialmente può portare a scontento in caso di assenza delle stesse); quindi, le mance diventano, volenti o nolenti, una parte importante, a volte persino predominante, degli introiti del lavoro di tour leader.

Esaminate dal punto di vista di un italiano, sembrano avere poco senso: tu sei già pagato per fare quel lavoro, quindi non ha senso che ti venga dato un premio per averlo fatto... giusto! Se non fosse che ci sono mille modi di fare ogni dato lavoro, specialmente se non si tratta di qualcosa di meccanico ma, come accennavo innanzi, di personalizzare un'esperienza per ogni singolo individuo: molti pagano un prezzo da vacanza più o meno massificata, ma nessuno (alzino la mano le eccezioni!) vuole per questo essere trattato alla stregua degli altri, ed è disposto a riconoscertelo una volta che ha ricevuto il trattamento personalizzato che spera o che si aspetta (ancor più se non se lo aspetta, ovviamente).

Viaggiando per il mondo, mi sono confrontato spesso con culture in cui la mancia è attesa, ed altre (come in Giappone, per esempio) in cui è spesso vista come offensiva; e, ovviamente, tutte le gradazioni di grigio nel mezzo. Lentamente, mi sono creato un mio modus operandi, che è quello di giudicare il servizio che mi è stato offerto in base alle aspettative ed ai costi locali (ha poco senso comparare un pranzo in Bolivia con un pranzo a Parigi) ed a eventuali precedenti esperienze, e poi se sono convinto di aver ricevuto più di quello che sto pagando lascio spesso una mancia, commisurata al costo della vita della persona che la riceve (di nuovo: un dollaro dato in Bolivia non equivale ad un dollaro dato a Parigi).

Ma la regola, come dice mr Pink, va applicata sempre, e non solo nei ristoranti di lusso; se no, non è più una regola personale, ma diviene invece un mero esercizio di assuefazione alle altrui usanze. E comporta, come tutte le regole, anche rigorosità: se, come mi è capitato in alcune occasioni (ricordo un ristorante in Messico, una volta, dove il servizio per me ed il mio gruppo fu scarsissimo, e dove decidemmo di non lasciare neppure un peso di mancia, e alle rimostranze dei camerieri rispondemmo spiegando le nostre ragioni, e promettendo di rivalutare in occasione di future visite... ci stanno ancora aspettando, credo), il servizio non vale neppure quello che state pagando, fatelo presente (in maniera educata, ovviamente), e c'è pure la possibilità che si scusino e migliorino, in futuro. Voi avrete fatto una buona azione, e pure risparmiato qualche denaro...


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inserita il 13/06/2014
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