Anni fa, in un giorno che si perde nelle brume del tempo, la mia nipotina Anna, a quel tempo ancora più "ina" (credo avesse 4 o 5 anni), giocherellando col mappamondo giapponese plasticone che s'erge tronfio sulla mia scrivania, mi spiazzò chiedendomi: "Zio, ma quand'è che mi porterai in viaggio con te?"

Io, lì per lì mi salvai dicendo che era un po' piccina, e che avremmo comunque dovuto chiedere prima il permesso ai suoi genitori. La portai lo stesso, dopo qualche mese, a Venezia per un giorno, e poi un'altra volta, insieme alla sua amichetta Clara "Demone" Cattani, per quarantott'ore di pura follia a Mirabilandia.

Lo scorso dicembre, però, ha compiuto 10 anni, e la scusa del "sei ancora un po' piccina" non vale più. Ergo, assieme a sua madre le abbiamo regalato un libro sui luoghi d'Europa, ed io l'ho invitata a scegliere una destinazione per un viaggio che le avrei regalato appena possibile.

Di tutti i posti, ha scelto Londra (pare che le immagini del cambio della guardia davanti a Buckingham Palace siano state il catalizzatore), quindi ora che si avvicina il termine dell'anno scolastico abbiamo cominciato a mettere in moto la macchina organizzativa.

Primo punto: acquisto biglietti aerei (ché a Londra in calesse non ci va più nessuno da tempo). Cosa che ho fatto questa mattina, cercando degli orari decenti sia di partenza che di ritorno. Alla fine, la scelta è caduta sulla buona vecchia Ryanair, che anche se non offre più le tariffe da sogno di un tempo almeno viaggia ancora da Treviso senza chiedere in cambio un rene o un occhio della testa.

Segnatevi sul calendario, quindi, che dal 15 al 20 luglio noi non ci saremo (in Italia, intendo). London is calling!