Linus, forse la più famosa rivista italiana di fumetti, è dal 28 maggio 2013 sospesa. Forse, per sempre.

La crisi del settore si fa sentire, in generale, per quanto i fumetti in Italia (complice il doppio binario di vendita edicole/fumetterie) abbiano ancora un mercato buono, molto buono in alcuni rarissimi casi (solitamente, cose prodotte da Bonelli, che perà spesso - come nei casi di Tex e Diabolik - si basano su uno zoccolo duro di lettori che non ha ricambio e che, lentamente, sta invecchiando).

Ma Linus non è un fumetto. Linus è una rivista che presenta fumetti: tra i tanti, B.C., Calvin & Hobbes, Corto Maltese, Dilbert, Doonesbury, Il Mago Wiz, Pogo. E’ sulle pagine di Linus che hanno fatto il loro esordio in Italia i supereroi Marvel, negli anni sessanta. Ed è sulle stesse pagine che vignettisti ed autori satirici commentavano i dibattiti politici, sociali e culturali portati avanti da grandi nomi.

Una rivista anomala, quindi, e per questo molto bella ed importante. Ricordo ancora di quando la leggevo a casa dei miei cugini, a Zellarino, o di quando facevo un salto alla biblioteca Bertoliana per vedere se era uscito il nuovo numero, e sfogliarlo soffermandomi qui e là (mai riuscito a leggerlo tutto, ma d’altronde ogni volta che andavo in biblioteca arraffavo almeno 4 riviste diverse - informatica, cinema, fumetti e fotografia - e non avrei avuto il tempo materiale di leggerle nella loro interezza), spesso cercando di soffocare una risata per non disturbare gli altri presenti.

L’editore, Baldini&Castoldi, dice che lo stop è solo momentaneo.

Speriamo. Perché, mentre Topolino festeggia il suo numero 3000 (accaparrato, ovviamente, prima che si esaurisse, e che gli sciacalli lo vendessero su eBay a cifre folli), sarebbe davvero un peccato che si spegnesse una voce così fuori dal coro.