In realtà, molte delle grandi città sorgono in riva o nei pressi di un fiume. Brisbane, però, lo utilizza appieno, fornendo un servizio di catamarani veloci che trasportano turisti e pendolari da una parte all'altra per lo stesso prezzo dei bus...

Gli ultimi 3 giorni li ho passati nella capitale del Queensland, ospite di alcuni esperantisti. Con Kay, domenica sono andato a vedere il Lone Pine Sanctuary, giardino naturalistico ricco di koala da coccolare (a proposito: saranno pure morbidosi, ma quando sono piccoli per due mesi mangiano la cacca della madre... contenti loro...), canguri da nutrire, diavoli della tasmania da osservare a distanza e echidna da risvegliare; ci siamo poi spostati al parco del monte Kooh-Tha, dove l'ho convinta a visitare il planetario (il più grande del continente, pare) - cosa che l'ha lasciata incuriosita e soddisfatta - per poi andare ad osservare la città da uno dei punti panoramici più frequentati. Il giorno dopo, invece, è stato un susseguirsi di camminate nel centro, lungo il fiume e tra i tanti grattacieli che si sono ritagliati un posto tra le case piccole piccole: Brisbane è così, un mix di alti e bassi, di vetri tirati a lucido e mattoni rugosi. La laguna, cioè la spiaggia artificiale con tanto di pozza d'acqua creata per coloro che non possono permettersi di andarsene per il weekend, è il polo d'attrazione lungo la riva sud, ma i giardini e il quartiere culturale che la circondano sono sicuramente più interessanti.
Martedì mattina me ne vo da solo in centro, a visitare il museo (ricco di esibizioni sui dinosauri ed i rettili in generale) e la galleria d'arte; torno a casa, dove mi aspettano altri due esperantisti, Erhard e Ness, con i quali faccio un'escursione in macchina all'interno del Parco Forestale di Brisbane, con molti punti panoramici e camminate florofaunistiche (che, fatte con loro due, appassionati di piante ed animali, sono davvero un'occasione per imparare qualcosa); arriviamo alla loro casa, grande e bella costruita in riva al fiume ed immersa nel verde, e lì passo la notte.
Mercoledì mattina, dopo una passeggiata per i possedimenti, Erhard ed io andiamo alla classe avanzata di esperanto, gestita da Kay; un pranzo con alcuni dei presenti ed una ulteriore bella camminata lungo il fiume completano il mio tempo prima di prendere il bus che, in 17 ore, mi porterà a Sydney.

Due note a margine: sono riuscito a beccarmi il raffreddore, non ho davvero idea nè dove nè come, ma son qua che appesto l'aria nell'internet cafe'; e, colto da un attacco di babbeite acuta, non mi son reso conto che è domani il mio volo per Auckland, e non domenica come pensavo... ergo, solo 24 ore a Sydney, ma ci tornerò tra alcune settimane.