Iersera sono andato al cinema Odeon, che festeggia i suo 100 anni di attività con una serie di proiezioni di film classici, dai primi corti dei fratelli Lumiere a Metropolis di Fritz Lang ad Amarcord e La Rosa Purpurea del Cairo.
Proiettavano Frankestein Junior, uno dei film più comici (almeno secondo il mio immodesto parere) della storia del cinema.

L'avevo già visto nella sala grande, alcuni anni fa, un sabato notte a mezzanotte, e l'effetto era stato grandioso: sala piena, e gli spettatori che recitavano a memoria le frasi del film, dal "lupo ululà, castello ululì" al "SI PUO' FARE!".

Gonfio di queste aspettative, mi son presentato al cine. L'orario un po' strano: le 19. La sala un po' strana: la piccola Lampertico, invece del cinemone. Mah, vediamo... La stanza si riempie lentamente, poi parte la proiezione, la pellicola è ultrarovinata, righe di vecchiume l'attraversano.
Nessuno recita le battute, anche se le risate spesso scoppiano in anticipo, segno di una conoscenza non casuale della storia.

Poi, improvvisi come i lampi nel cielo estivo, arrivano i tagli. Piccoli, spesso insignificanti, ma a volte giusto sulle battute migliori (ne cito due: salta tutta la prima parte del "sedativo", e pure la parte finale dove il barone spiega mostra cosa ha ottenuto in cambio delle capacità intellettuali cedute al mostro). Mutilazione, orrenda mutilazione! Chiedo spiegazioni al proiezionista, il quale dice che la pizza gli è arrivata così, è vecchia e chissà quante volte l'hanno rabberciata... Non posso picchiarlo, poveretto, non ne ha colpa, così me ne vo mestamente pensando alla buon'anima di Marty Feldman ed a quello che avrebbe detto in questa occasione: "Quando hai fallito e mancato ti è il successo piantala di buttar castelli in aria e corri a piangere sul c#$$o!"