Un vecchio e un bambino si preser per mano
e andarono insieme incontro alla sera...

Un altro anno passato, da che mio padre non c’è più. E, forse bizzarramente, mi spiace quasi più per Marco, il mio nipotino, che per me.

Non fraintendetemi: papà manca a me, come manca a mia sorella, come manca a mia madre ed a tutti quelli che l’hanno conosciuto.

Ma Marco è l’unico che, pur avendolo incontrato, era così piccolo che di sicuro non ne ha alcun ricordo. E si è perso un buon nonno, e non lo sa.

Anna, sua sorella, si accomodava sulle sue ginocchia per farsi leggere i suoi libri di favole, come racconta Chiara nel suo blog; e non avrebbe accettato un altro lettore, quella era la prerogativa del nonno Pippa. E il nonno la adorava, riempiendola (come fanno i nonni, normalmente) di regali, compresa la bicicletta rosa-lilla che a lei piaceva tanto e sulla quale ha pedalato i suoi primi chilometri (o ettometri?!).

Guardavo l’alba rossissima sulla pampa argentina, questa mattina, mentre un auto portava me ed il mio gruppo verso l'aeroporto di El Calafate, e pensavo alle possibilità mancate per Marco: quel suo nonno non camminerà mai con lui incontro alla sera, e non gli racconterà mai le favole; non gli comprerà una bicicletta, non gli insegnerà a pescare, non lo porterà a mangiare il gelato. E’ un peccato.

Lo faremo noi, ma non con la stessa importanza.

Il bimbo ristette, lo sguardo era triste
e gli occhi guardavano cose mai viste.
E poi disse al vecchio con voce sognante
"Mi piaccion le fiabe, raccontane altre."