Lo Zodiaco e l'Ultima Cena
Non me ne voglia Leonardo. Però, quando sabato sera ho sentito uno dei partecipanti al convivio filosofico-esoterico a cui mi aveva invitato un’amica fare un parallelismo tra i 12 segni dello Zodiaco e una delle opere più famose del genio vincino, mi è subito venuta in mente una scena simile a quella dipinta dal genio autore di questa immagine. Con tutto quello che ne consegue, ovviamente...
La serata, in teoria, doveva approfittare della disponibilità di un’ospite della mia amica a cucinare leccornie indiane (dell’India, quindi cose vegetariane, non bisonte e aquila dalla testa bianca!), per imbastire una conversazione informale su scienza e fantasc... ops, volevo dire esoterismo. Senza pretese di convertire alcuno ad un lato o all’altro della forza, ma solo per ascoltare quello che gli altri avevano da dire e, eventualmente, portare le proprie considerazioni al riguardo.
Io avevo accettato l’invito, anche se sapevo di gettarmi in una fossa dei leoni, data la preponderante presenza di cavalieri dell’oroscopo, per innata curiosità e onestamente allettato dalle leccornie indiane; anzi, per aggiungere l’utile al dilettevole, ho pure brigato per arrivare prima, nel pomeriggio, in modo da dare una mano e nel frattempo apprendere i segreti della cucina del subcontinente... e devo dire che non sono rimasto deluso: con la mia amica e la cuoca per la serata abbiamo tagliato fragole, preparato chapati e parlato delle esperienze fatte in giro per il mondo. In modo del tutto naturale, con grande disponibilità da entrambe le parti.
Le cose han cominciato a mutare quando sono arrivati (e non arrivati, perché anche le assenza pare abbiano pesato) gli altri ospiti: duelli a colpi di archetipi, inizi di discorsi subito messi a tacere con verità assolute e la mancanza di un filo conduttore o, forse, la presenza di troppi fili conduttori hanno reso la serata un turbine di nozioni che, onestamente, contrastava con la pacatezza di una tradizione culinaria antica, e mi hanno lasciato alla finestra, a guardare quello che accadeva. In più di una occasione ho fatto mio il sempre saggio insegnamento di contare fino a 10 (e anche oltre, talvolta) prima di parlare, e poi di tacere comunque, ché certe volte pareva di assistere alla creazione di una canzone di Franco Battiato (David Riondino ci aveva fatto un pezzo fantastico, e pure una canzone), o anche della zuppa del casaro, tanti erano i pezzettoni buttati nel calderone, oserei dire piuttosto alla rinfusa.
Il top è però stato raggiunto quando - non ricordo più da chi - è stato osannato il professor Zichichi, genio incompreso se non da altri genii, come per esempio Maurizio Crozza. La sua capacità di dire tutto ed il contrario di tutto, rendendo confuso ogni concetto che sarebbe stato semplice per un qualsiasi bambino, mi ha fatto capire che la capacità di stordimento a colpi di paroloni non è un tratto peculiare dei soli politici, e che è difficile discutere sullo stesso piano con persone che si pongono su un piano astrale. Per fortuna, fuori, tra le nuvole, essendo campagna e notte, si vedevano ancora un po’ di stelle...
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E anche su quell'"almeno", vorrei aggiungere una cosa: magari non si è capito troppo, ma a me la serata è piaciuta, mi ci ero recato senza preconcetti ed ho fatto bene, ché non sapendo cosa aspettarmi ho colto tutto quello che si poteva cogliere, e l'ho trovata interessante, nel senso che ha destato e tenuto desto l'interesse. Magari, se la mia amica ne organizzerà ancora, potresti partecipare anche tu: è stato proposto di fare anche un po' di osservazione del cielo stellato, e chi meglio di te?!
Per il cielo stellato sono sempre disponibile, purchè esso non venga utilizzato per riflessioni astrologiche alle quali sono particolarmente refrattario.
Comunque, a parte Zichichi, di cosa avete parlato?
Temo però che ad una serata del genere dovresti partecipare a mente aperta, il che ovviamente non significa dover approvare le scelte degli altri, ma quantomeno ascoltarle sì...
Diciamola con parole dure, ma semplici: l'astrologia non mi interessa e non è questione di mente aperta o tenermi la mia idea, è solo che l'argomento non mi attrae.
Solo gli astronomi ottusi e astrologi ottusi si scontrano; gli altri convivono rispettandosi reciprocamente cosa che anch'io ho la speranza di saper fare.
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inserita il 02/06/2013
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