Ieri stavo accastando un po’ di legna - finirà, prima o poi, mi sento tanto Tantalo... -, e all’improvviso ho notato qualcosa di marrone maculato che si muoveva lentamente. Ho guardato meglio, ed era un serpente!

Flashback: qualche settimana fa, mio cognato mi diceva che la sua piccina aveva inavvertitamente fatto scappare dal suo contenitore uno dei serpentelli - credo, pitoni, di quelli che stritolano per intenderci -, e che l’animale si era dileguato. Dove, non si sa; e l’augurio di Davide era che non saltasse fuori fino ai primi freddi, quando si sarebbe congelato (vi siete mai trovati a cercare un serpente, quando vuole nascondersi? beh, provateci, e poi ne riparliamo).

Dopo il saltino all’indietro, automatico anche se la dimensione dell’animale non dovrebbe certo mettermi in imbarazzo, sono entrato in casa e con grazia e cortesia ho invitato mio cognato a verificare se trattavasi del suo serpe e a procedere di conseguenza. Uscito, l’ha riconosciuto come il transfuga, e indossato un guanto protettivo ("perché è vero che non avvelenano, ma possono mordere comunque") ha recuperato il rettile e l’ha reinserito nella sua vaschetta salvafreschezza. Io, dopo essermi assicurato che mia nipote non aveva liberato altri animali pericolosi, ho ricominciato il lavoro di accatastamento, fischiettando nervosamente.

Morale della favola: se mettete via la legna per l’inverno, non pensate di essere gli unici che ne sfrutteranno il calore... e tenete sempre a portata di mano un grosso e pesante guanto.