Durante lo scorso fine settimana mi è sorto uno dei tanti dubbi che continuano a sorgermi (sarò malato?): ma il campanello e lo specchietto retrovisore sono obbligatori, per le biciclette, come un tempo mi aveva insegnato un vigile urbano venuto a scuola (credo, media) a farci educazione stradale?

Ho indagato in internet, ed ho trovato che il codice della strada prevede la presenza di avvisatore acustico (campanello) e di luci (da usarsi da mezz’ora prima del tramonto a mezz’ora dopo l’alba, e in tutte le condizioni di poca visibilità), e prevede pure sanzioni per chi non è attrezzato.

Ma allora, mi son chiesto, com’è che le bici da corsa il campanello non ce l’hanno mai e forse neppure il faro (lo specchietto si è perso per strada, evidentemente)?

Ho scritto alla FIAB, e mi hanno detto che "l’unica eccezione all’articolo 68 http://www.patente.it/codice/68.htm e al suo regolamento attuativo http://www.patente.it/codice/reg68.htm è in caso di competizioni sportive. Personalmente non conosciamo alcuna deroga per i ciclisti in allenamento che, per quanto ne sappiamo, devono avere campanello, catadiottri sui pedali e fanali."

Svelato l’arcano, quindi: tutti quelli che vanno in giro senza i suddetti accessori stanno infrangendo il codice della strada (oltre a mettere a repentaglio la vita loro e di altri).

A questo punto, la domanda sorge spontanea (come il dubbio): perché la polizia stradale o locale non interviene (quasi) mai? Avete mai visto un vigile multare un ciclista della domenica (o di qualsiasi altro giorno)?

Nota finale: anche il vizio di pedalare affiancati è vietato dalla legge, quanto meno sulle strade extraurbane; quindi, la prossima volta che a bordo del vostro automezzo fate una curva e vi trovate davanti il gruppo di ciclisti che invadono la corsia, sentitevi autorizzati quanto meno a strombazzargli col clacson...

Viva le 2 ruote!