E così, siamo agli sgoccioli (ufficiali, perché ufficiosamente qui in Brasile si va avanti ancora per giorni a sfilare e festeggiare... chissà cosa direbbe Ratzi!) del carnevale 2006, e seppure ancora frastornato dal caos che si appropria di Rio de Janeiro durante i giorni "grassi" posso provare a fissare nel diario le mie impressioni, che sono varie e contrastanti, perché il Carnevale di Rio, l'autodefinito "migliore spettacolo del mondo", non è solamente maschere e stelle filanti...

Carnevale a Rio è il sudore e la passione delle migliaia di figuranti che sfilano con le loro Scuole di Samba nel Sambodromo (una strada ai cui lati sono stati costruiti spalti usati per una settimana all'anno), spingendo i carri e danzando nella calura estrema sotto pesanti costumi che non dimenticano di mettere in bella mostra qualche decimetro quadro (o più) di pelle...

Carnevale a Rio è l'incessante operare degli spazzini, che moderni Sisifo continuano a percorrere le strade cercando inutilmente di raccogliere le tonnellate di coriandoli, stelle filanti e spazzatura vera e propria che la gente si diverte a lasciare come testimonianza del proprio passaggio (o non saranno i parenti degli spazzini, che così assicurano il lavoro ai loro cari?)...

Carnevale a Rio è l'assordante rumore che si diffonde dagli altoparlanti caricati su camion che accompagnano immancabilmente le feste dei 'blocos', dove all'incessante ripetersi sempre uguale di un samba cantato a squarciagola centinaia di pazzi scatenati camminano tutti pigiati come durante un pellegrinaggio di sardine e ancheggiano, badando a non versare troppa della birra contenuta nella lattina che portano con sè...

Carnevale a Rio è l'intrufolarsi dei raccoglitori di alluminio, persone della più varia estrazione sociale che si aggirano con dei sacchi enormi cercando di trovare il maggior numero di lattine vuote, spesso chiedendoti se per caso quella che tieni in mano non è già pronta per raggiungere le sue compagne in fondo al sacco...

Carnevale a Rio sono i bagarini che, dopo aver pagato 50 reales per ogni persona che per loro acquistava biglietti per il Sambodromo (aggirando così il limite dei 4 giornalieri per persona), cercano di convincerti che il prezzo triplicato che ti chiedono vale davvero la pena di essere speso...

Carnevale a Rio è l'impossibilità di fidarsi dei bus, perché le strade si aprono e chiudono come estrema facilità e gli autisti decidono quale è il percorso migliore senza badare al fatto che, magari, qualcuno sta aspettando alla fermata senza sapere che aspetterà a lungo...

Carnevale a Rio è la chiusura di quasi tutti gli uffici ed i negozi, perché gli ultimi giorni di Carnevale sono dichiarati festivi e i carioca di Rio cercano di sfuggire alle centinaia di migliaia di turisti (nazionali e stranieri) che arrivano andandosene in ferie da qualche altra parte...

Carnevale a Rio sono le migliaia di preservativi distribuiti gratuitamente, nel tentativo di impedire che l'epidemia dei polli (intesi come esseri umani sprovvisti di un cervello funzionante) si propaghi più rapidamente di quanto tu possa dire "ciao, mi piaci, me la dai?"...

Carnevale a Rio sono le maschere, complicate come quelle veneziane o semplici come una sagomina di cartone, e la voglia di divertirsi e fare rumore e possibilmente riuscire a farne più degli altri e non importa se resti alzato tutta la notte o se ti sbronzi tanto che ti dimentichi non solo quello che hai fatto nelle ultime ore ma quello che hai fatto negli ultimi mesi...

Carnevale a Rio è tutto questo, e molto altro ancora. Quando ci torno un'altra volta, vi racconto il seguito!