Sei qui: i miei viaggi » OltreIlGiardino: un giro del mondo in 800 giorni » Giappone » Oracoli, castelli e robot: ecco il Giappone
Oracoli, castelli e robot: ecco il Giappone
Dopo aver visitato quattro templi la mattina del 21 aprile, compreso quello impressionante del Sanjusangen-do con le sue 1001 statue della dea Kannon dalle 40 braccia e le bellissime statue lignee dei suoi 28 guardiani, sono andato a Kameoka (viaggio in treno di un'oretta), uno dei due centri della setta religiosa Shintoista Oomoto (http://www.oomoto.or.jp/); il cofondatore della setta, interessatosi all'Esperanto, lo studiò e vide che "era cosa buona e giusta", e perciò la lingua internazionale è stata adottata dalla setta. Dopo un giro conoscitivo del centro con il signor Tanaka, partecipo alla loro preghiera comunitaria serale, e poi incontro gli altri responsabili del settore internazionale, e vengo intervistato da uno dei redattori dei bollettini informativi (l'intervista dovrebbe apparire prossimamente in rete). Cena, e poi incontro con altri esperantisti, che si protrae per la interessante e bella atmosfera ben oltre il limite temporale che ci eravamo posti. Doccia (i bagni comunitari oggi sono in turno di chiusura), e poi nanna.
Il mattino seguente, dopo la colazione, vado con Tanaka a visitare un vicino tempio Shintoista, e poi riprendo il treno per Kyoto. Scelgo di visitare nuovamente uno dei templi visti di sfuggita il giorno precedente, ma in realtà non è molto migliore oggi; poi, vado al centro cittadino sulle catastrofi... sì, avete letto bene! Si possono provare le simulazioni di un terremoto e di un tifone con vento a 30 km/h, provare a spegnere un incendio con gli estintori (o videogiocare ai pompieri con tanto di manicotto elettronico) o uscire da un edificio invaso da fumo e fiamme... figata!!!
Torno da Masako, e poi vado a visitare il centro di artigianato che si trova proprio vicino a casa sua; qui vedo una grande esposizione di vari prodotti, ottengo informazioni preziose sui diversi stili e tipi di kimono, e provo pure a realizzare la mia stampa con inchiostro e timbri di legno.
Cena solitaria (lei è all'università a seguire una qualche lezione), poi tanti salutamenti e ringraziamenti quando rientra.
Nei due giorni successivi (23 e 24) sono stato a Toyota, sede dell'omonima casa automobilistica. Visito uno degli impianti della fabbrica (che da lavoro all'80% della popolazione locale) insieme al mio ospite signor Kuroyanagi, e pur ammirando le geniali trovate dei giapponesi che permettono loro di snellire e facilitare il lavoro non posso fare a meno di pensare che questi uomini, che saltellano tra una macchina e l'altra, sono diventati servitori di quelle macchine che un tempo erano nate per servire. Andiamo poi, dopo un rapido pranzo, in un paese vicino, dove visitiamo un laboratorio per la produzione della carta Washi (letteralmente: "carta giapponese"), dove anch'io mi lancio in una produzione artistica (alla modica cifra di 1200 yen... 'sticazzi!). E poi a casa Kuroyanagi, dove l'atmosfera rilassata e gentile e la deliziosa cena organizzata dalla mia ospite mi rimettono a posto dopo la sveglia mattutina (treno preso alle 6 a Kyoto, con camminata di circa 1 ora per raggiungere la stazione); la serata termina in un confronto tra le belle foto cartacee della signora Humiko e le mie digitali. Sabato ho visitato Nagoya, della quale però onestamente non ho granché da dire: il museo d'arte e design è piccolo e non spiegato (ma perché si ostinano a scrivere "information", se poi in inglese non hanno niente?!), il teatro Noh sarebbe bello se si potesse visitare ma uno spettacolo (dal costo elevato) in atto rende ciò impossibile, ed il parco dedicato da una locale importante ditta di ceramiche alla città è verde e soleggiatamente ventoso ma a goderselo davvero ci sono solo le decine di coloratissime carpe appese tra i vecchi comignoli dei forni. Torno a Toyota, scatto un pò di foto al tramonto, e poi il signor Yositaka mi riporta a casa dove il clou della serata è la cerimonia di assaggio del famigerato "Natto" (un piatto fatto di germogli di soya in gelatina, per niente gustoso ma almeno commestibile): pare che sia una forca caudina sotto la quale devono passare tutti gli stranieri da queste parti.
Domenica escursionistica, attraverso la valle del fiume Kiso, tutta tempestata di villaggi che fungevano da stazioni postali; una di queste (Tsumago), rimasta quasi intatta, visito con qualche cambio di treni locali. Il posto è carino, e le vecchie locande per viaggiatori importanti sono interessanti musei storici da visitare; ma più di 3 ore non merita, per cui riparto per Mastumoto.
"Matsumoto-ooh!", dice la voce registrata della stazione, e subito vado a cercare la locanda che ho prenotato grazie all'utile aiuto dei miei amici Toyotani; si tratta di un posto carino, che vale certo un pò più dei 4000 yen richiestimi (ma avevo un aggancio...), e che mi basisce solo per il videoregistratore a gettoni per la collezione di film porno... oltre a tutto, è a 50 metri a sud del famoso castello, quindi OK! Esco per cercare un ristorante che mi cucini dei soba caldi (cibo locale), e mangio pure una pagnottella contenente erbe di nome "Oyaki". Riempita la microvasca da bagno della mia stanza con acqua e bagnoschiuma (!), faccio quello che in Giappone praticamente non esiste: un bagno caldo in acqua non limpida.
Il castello è molto bello (l'ho fotografato pure di sera), sia dentro che fuori; la sua particolarità è quella di essere stato concepito per battaglie ormai a base di polvere da sparo, ed è quindi dotato di tutta una serie di accorgimenti facilitarne la difesa (cosa che in realtà non si è mai dovuta verificare). Il museo affiancato sarebbe interessante se solo ci fosse qualche spiegazione in lingua non locale; in compenso, però, mi prestano gratis una bicicletta. Mi aggiro per il centro, ma è lunedì ed i musei son tutti chiusi, quindi visito negozietti tipici dove vedo alcuni superbi (ed altri davvero comuni) esempi di artigianato locale.
Riporto la bici, prendo i bagagli e con un locale raggiungo Nagano.
Nagano, città resa famosa dai giochi olimpici invernali del 1998, in realtà possiede solo un'attrattiva: lo Zenkoji, tempio buddhista notissimo per la sua democraticità (sono accolti fedeli di ogni setta, ed è persino retto da un prete e da una pretessa). Prendo alloggio nell'ostello all'interno del tempio, dove una simpaticissima signora mi accoglie in stentato inglese con una ciotola di dolce fatto in casa e (udite! udite!) accompagnandomi persino in un ristorantino economico dove posso abbuffarmi di soba (lei ritorna subito all'ostello). Gironzolo un pò per le strade, e poi me ne vado a dormire in tempo per lo spegnimento delle luci (siamo in un tempio, dopo tutto!).
Stamattina piove. Mannaggia, ed io che volevo andare a vedere le scimmie che fanno il bagno nelle terme... loro magari saranno lo stesso lì, ma io di inzupparmi non ne ho voglia... Così, vado al tempio per assistere alla preghiera mattutina delle 6, scatto un pò di foto ai monaci seriosi accompagnati dai portatori di ombrello, e poi - dopo una puntatina in stazione per fare colazione ed informarmi sui treni per Tokyo - mi fiondo in un centro a disposizione di abitanti e turisti per la connessione ad internet...
Il mattino seguente, dopo la colazione, vado con Tanaka a visitare un vicino tempio Shintoista, e poi riprendo il treno per Kyoto. Scelgo di visitare nuovamente uno dei templi visti di sfuggita il giorno precedente, ma in realtà non è molto migliore oggi; poi, vado al centro cittadino sulle catastrofi... sì, avete letto bene! Si possono provare le simulazioni di un terremoto e di un tifone con vento a 30 km/h, provare a spegnere un incendio con gli estintori (o videogiocare ai pompieri con tanto di manicotto elettronico) o uscire da un edificio invaso da fumo e fiamme... figata!!!
Torno da Masako, e poi vado a visitare il centro di artigianato che si trova proprio vicino a casa sua; qui vedo una grande esposizione di vari prodotti, ottengo informazioni preziose sui diversi stili e tipi di kimono, e provo pure a realizzare la mia stampa con inchiostro e timbri di legno.
Cena solitaria (lei è all'università a seguire una qualche lezione), poi tanti salutamenti e ringraziamenti quando rientra.
Nei due giorni successivi (23 e 24) sono stato a Toyota, sede dell'omonima casa automobilistica. Visito uno degli impianti della fabbrica (che da lavoro all'80% della popolazione locale) insieme al mio ospite signor Kuroyanagi, e pur ammirando le geniali trovate dei giapponesi che permettono loro di snellire e facilitare il lavoro non posso fare a meno di pensare che questi uomini, che saltellano tra una macchina e l'altra, sono diventati servitori di quelle macchine che un tempo erano nate per servire. Andiamo poi, dopo un rapido pranzo, in un paese vicino, dove visitiamo un laboratorio per la produzione della carta Washi (letteralmente: "carta giapponese"), dove anch'io mi lancio in una produzione artistica (alla modica cifra di 1200 yen... 'sticazzi!). E poi a casa Kuroyanagi, dove l'atmosfera rilassata e gentile e la deliziosa cena organizzata dalla mia ospite mi rimettono a posto dopo la sveglia mattutina (treno preso alle 6 a Kyoto, con camminata di circa 1 ora per raggiungere la stazione); la serata termina in un confronto tra le belle foto cartacee della signora Humiko e le mie digitali. Sabato ho visitato Nagoya, della quale però onestamente non ho granché da dire: il museo d'arte e design è piccolo e non spiegato (ma perché si ostinano a scrivere "information", se poi in inglese non hanno niente?!), il teatro Noh sarebbe bello se si potesse visitare ma uno spettacolo (dal costo elevato) in atto rende ciò impossibile, ed il parco dedicato da una locale importante ditta di ceramiche alla città è verde e soleggiatamente ventoso ma a goderselo davvero ci sono solo le decine di coloratissime carpe appese tra i vecchi comignoli dei forni. Torno a Toyota, scatto un pò di foto al tramonto, e poi il signor Yositaka mi riporta a casa dove il clou della serata è la cerimonia di assaggio del famigerato "Natto" (un piatto fatto di germogli di soya in gelatina, per niente gustoso ma almeno commestibile): pare che sia una forca caudina sotto la quale devono passare tutti gli stranieri da queste parti.
Domenica escursionistica, attraverso la valle del fiume Kiso, tutta tempestata di villaggi che fungevano da stazioni postali; una di queste (Tsumago), rimasta quasi intatta, visito con qualche cambio di treni locali. Il posto è carino, e le vecchie locande per viaggiatori importanti sono interessanti musei storici da visitare; ma più di 3 ore non merita, per cui riparto per Mastumoto.
"Matsumoto-ooh!", dice la voce registrata della stazione, e subito vado a cercare la locanda che ho prenotato grazie all'utile aiuto dei miei amici Toyotani; si tratta di un posto carino, che vale certo un pò più dei 4000 yen richiestimi (ma avevo un aggancio...), e che mi basisce solo per il videoregistratore a gettoni per la collezione di film porno... oltre a tutto, è a 50 metri a sud del famoso castello, quindi OK! Esco per cercare un ristorante che mi cucini dei soba caldi (cibo locale), e mangio pure una pagnottella contenente erbe di nome "Oyaki". Riempita la microvasca da bagno della mia stanza con acqua e bagnoschiuma (!), faccio quello che in Giappone praticamente non esiste: un bagno caldo in acqua non limpida.
Il castello è molto bello (l'ho fotografato pure di sera), sia dentro che fuori; la sua particolarità è quella di essere stato concepito per battaglie ormai a base di polvere da sparo, ed è quindi dotato di tutta una serie di accorgimenti facilitarne la difesa (cosa che in realtà non si è mai dovuta verificare). Il museo affiancato sarebbe interessante se solo ci fosse qualche spiegazione in lingua non locale; in compenso, però, mi prestano gratis una bicicletta. Mi aggiro per il centro, ma è lunedì ed i musei son tutti chiusi, quindi visito negozietti tipici dove vedo alcuni superbi (ed altri davvero comuni) esempi di artigianato locale.
Riporto la bici, prendo i bagagli e con un locale raggiungo Nagano.
Nagano, città resa famosa dai giochi olimpici invernali del 1998, in realtà possiede solo un'attrattiva: lo Zenkoji, tempio buddhista notissimo per la sua democraticità (sono accolti fedeli di ogni setta, ed è persino retto da un prete e da una pretessa). Prendo alloggio nell'ostello all'interno del tempio, dove una simpaticissima signora mi accoglie in stentato inglese con una ciotola di dolce fatto in casa e (udite! udite!) accompagnandomi persino in un ristorantino economico dove posso abbuffarmi di soba (lei ritorna subito all'ostello). Gironzolo un pò per le strade, e poi me ne vado a dormire in tempo per lo spegnimento delle luci (siamo in un tempio, dopo tutto!).
Stamattina piove. Mannaggia, ed io che volevo andare a vedere le scimmie che fanno il bagno nelle terme... loro magari saranno lo stesso lì, ma io di inzupparmi non ne ho voglia... Così, vado al tempio per assistere alla preghiera mattutina delle 6, scatto un pò di foto ai monaci seriosi accompagnati dai portatori di ombrello, e poi - dopo una puntatina in stazione per fare colazione ed informarmi sui treni per Tokyo - mi fiondo in un centro a disposizione di abitanti e turisti per la connessione ad internet...
Racconti che potrebbero interessarti
Commenti
Il giorno 27/04/2004, Massielena ha scritto...
Il giorno 28/04/2004, Francesca Guarato ha scritto...
ciao Daniele,
bella la cartolina, quelle uova sode... mi risulta che anche le persone si bagnano in quelle acque, non importa lasciamo spazio alla fantasia di immaginare..... Il fenomeno non sarà molto lontano da Abano Terme credo. Proprio oggi sono tornata da Napoli (assemblea nazionale Servas) e anche lì fumarole vesuviane dappertutto. Sarà l'era delle esigenze e bisogni vulcanici chissa!!?? bando alle ciance per quanto riguarda le liste sto effettuando un sondaggio rapido. Io ti seguo nelle news ma non riuscivo ad inserire i commenti fino ad oggi. Per il sito Servas mi sono impegnata di preparare qualcosa dopo Napoli, ma.. a questo punto se lo volessi fare tu, sarei molto contenta. Mi sembra di capire che le notizie visionabili sono sempre le ultime 20 pertanto non riuscirei a visionare la relazione di Singapore che peraltro mi sembrava interessante come inizio e poi unita alle altre..
Attendo tue notizie in merito e ti farò avere altrettante news per quelle terre.
Francesca
bella la cartolina, quelle uova sode... mi risulta che anche le persone si bagnano in quelle acque, non importa lasciamo spazio alla fantasia di immaginare..... Il fenomeno non sarà molto lontano da Abano Terme credo. Proprio oggi sono tornata da Napoli (assemblea nazionale Servas) e anche lì fumarole vesuviane dappertutto. Sarà l'era delle esigenze e bisogni vulcanici chissa!!?? bando alle ciance per quanto riguarda le liste sto effettuando un sondaggio rapido. Io ti seguo nelle news ma non riuscivo ad inserire i commenti fino ad oggi. Per il sito Servas mi sono impegnata di preparare qualcosa dopo Napoli, ma.. a questo punto se lo volessi fare tu, sarei molto contenta. Mi sembra di capire che le notizie visionabili sono sempre le ultime 20 pertanto non riuscirei a visionare la relazione di Singapore che peraltro mi sembrava interessante come inizio e poi unita alle altre..
Attendo tue notizie in merito e ti farò avere altrettante news per quelle terre.
Francesca
Il giorno 28/04/2004, Francesca Guarato ha scritto...
Lascia un tuo commento
Informazioni
inserito il 27/04/2004
visualizzato: 2674 volte
commentato: 3 volte
totale racconti: 562
totale visualizzazioni: 1443012
Cerca nel diario
Cerca tra i racconti di viaggio pubblicati nel diario di bordo:
Ultime destinazioni
Racconti più recenti
- Sequoie secolari e vite corte come fiammiferi accesi
- Ponti e isole che compaiono dalla nebbia
- Chi l'ha (il) visto?
- Incontri d'anime grandi e piccole in India
- Hampi, imprevisto del percorso
Racconti più letti
- Storie di corna
- La mafia del fiore rosso
- Pulau Penang, ultima tappa
- I 5 sensi
- In missione per conto di Io
Racconti più commentati
- E dagli col tecnico berico dal cuore spezzato... (15)
- In missione per conto di Io (14)
- Sono zia!!! (12)
- 4 righe da Tumbes (10)
- Aspettando il puma (ed il condor, e il guanaco) (10)
Ultimi commenti
- massielena su Sequoie secolari e vite corte come fiammiferi accesi
- Mariagrazia su Fare le cose in grande
- Mariagrazia su Grandi masse rosse
- Massielena su Fare le cose in grande
- Daniele su Fare le cose in grande
Tag del diario di bordo
Aguas Calientes
Ajanta
Amalfi
Amazzonia
Ambato
Andahuaylillas
Angra dos Reis
Arequipa
Assisi
Asunción
Aurangabad
Baia Mare
Balau Lac
Bassin Bleu
Bassin Zim
Bellagio
Bishkek
Bocas del Toro
Bogotà
Bologna
Bonito
Boquete
Buenos Aires
Buzios
Bwindi
Cajamarca
California
Camaguey
Campeche
Campulung
Cancun
Cannes
canyon del Colca
Cap-Haïtien
Cartagena
Cayo Las Brujas
Cernobbio
Chaa Creek
Chapada Diamantina
Chiapa de Corzo
Chiavari
Chichen Itzà
Chichicastenango
Chiloe
Chivay
Cienfuegos
Città del Guatemala
Città del Messico
Cluj Napoca
Copacabana
Copán
Copán Ruinas
Costa Azzurra
Costiera Amalfitana
Cuenca
Curitiba
Cusco
Dubai
Dukla
Dunhuang
Dushanbe
El Calafate
El Chaltén
El Tajin
Ellora
Entebbe
ExPlus
Fan Mountains
fiume Pacuare
fiume Tambopata
Florianopolis
Foz do Iguaçu
GCC
Gilroy
Goa
Granada
Grand Circle
Guayaquil
Hampi
Huamachuco
Humenne
Igoumenitsa
Iguaçu
Iguazu
Ilha Grande
India
Ingapirca
Interlaken
Isla Colon
Isla del Sol
Isla Mujeres
Istanbul
Jacmel
Jaiyuguan
JLA
Joya de Ceren
Kampala
Kashgar
Khodjent
Kibale
Koch Kor
Kokand
Kumkoy
La Antigua Guatemala
La Havana
La Paz
lago di Como
lago Maggiore
lago Nicaragua
lago Song-Kol
lago Titicaca
lago Yojoa
lake Mburo
Leon
Lima
Livingston
Livorno
Londra
Lublin
Lucca
Macerata
Machu Picchu
Madaba
Madrid
Madurai
Majorda
Managua
Manaus
Mar Nero
Margilon
Mérida
Mesilla
Milano
Momostenango
Monaco
Monte Alban
Mumbai
Murchison Falls
Mutianyu
Mysore
Nashik Road
Nice
Nyjrbator
Oaxaca
Old Goa
Ometepe
Omoa
Osh
Otavalo
Pacaya
Palenque
Panajachel
Panamà
Papantla
Paratì
Patagonia
Pechino
Pelourinho
Península Valdés
Petra
Pisac
Port Au Prince
Portoferraio
Potosì
Poza Rica
Pucon
Puebla
Puerto Madryn
Puerto Maldonado
Puerto Natales
Puerto Piramides
Puerto Varas
Puno
Punta Arenas
Quetzaltenango
Quito
Rang
Raqchi
Ravello
Recanati
Reedley
Rio de Janeiro
Rio Dulce
Riobamba
Roma
Ruse
salar
Salvador da Bahia
Samarcanda
San Agustin
San Blas
San Cristobal de las Casas
San Francisco
San Francisco El Alto
San Ignacio
San José
San Juan
San Marcos La Laguna
San Pedro
San Pedro de Atacama
San Pedro La Laguna
Santa Barbara
Santa Caterina
Santa Clara
Santa Elena de Monteverde
Santa Margherita Ligure
Santiago
Santiago Atitlan
Santiaguito
Sarospatak
Sary Tash
Seno Otway
Sequoia National Park
Shobak
Sighisoara
Sillustani
Siloli
Sololà
Sorrento
Stresa
Sucre
Sud America
Sumidero
Tambo Machay
Targu Mures
Tash Rabat
Taulabé
Tegucigalpa
Tiahuanaco
Tierra del Fuego
Tikal
torre di Burana
Torres del Paine
Transfagarasan
Trinidad
Trujillo
Tucan Travel
Turpan
Urbino
Urumqi
USA
Ushuaia
Uxmal
Uyuni
Vaduz
Vagabondo
Valdivia
Valle de Elqui
Valle di Fergana
Valparaiso
Veliko Tarnovo
Venezia
Viejo Palmar
Vila do Abraão
Viña del Mar
Viñales
Vize
Wild Frontiers
Xian
Yambol
Zamosc
Ziwa Rhino Sanctuary