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Giornata tipo a Santiago

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La mia amica Camillia è già uscita per andare al lavoro. Io mi alzo, con tutta calma, anche se non così tardi come si potrebbe ipotizzare: le grandi finestre del suo nuovo appartamento, qui in calle Merced, ricevono molta luce al mattino, e non sono neppure a perfetta tenuta sonora, lasciando quindi filtrare i rumori del traffico dalla strada sottostante, perciò non riesco a resistere nel saccoapelo oltre le otto e trenta.

Mi lavo, mi vesto, poi bevo una buona tazzona di latte tiepido (fuori sembra fare freschino, oggi), e esco dalla casa, badando a non inciampare nello scalino che sempre si forma tra l'ascensore ed il piano. Scendo in strada, e mi incammino verso piazza Italia e poi il parco Baquedano, generale, politico e capo del goveno cileno nel XIX secolo; nelle orecchie, una canzone di Amy MacDonald, "This is the life", in versione acustica, scaricata dopo essermi imbattuto nel concerto che ha dato con la Deutschen Radio Philharmonie.

Dopo pochi passi, prima pausa: entro in un negozietto che vende un pò di tutto, da noi lo chiameremmo "casolino", e mi compro una bottiglia d'acqua rigorosamente gassata, un'empanada di funghi e formaggio e olive che mi farà da pranzo, e un paio di piccoli croissant che sono appena usciti dal forno e che si accompagnano bene al latte che ho bevuto poco prima. Pago il conto, circa 2,5 euri, e ritiro lo scontrino, che in molti tendono ancora a dare - anche se ho notato una decadenza della cosa, dalla mia prima visita anni fa.

Proseguo, ben attento a non farmi stirare dalle biciclette che passano a tutta velocità anche sulle zone in cui i pedoni avrebbero diritto di precedenza. Gli incroci di piazza Italia sono pieni del solito viavai, tanta gente che va al lavoro in direzioni diverse, verso la metro, verso il ponte che attraversa il letto del fiume Mapocho (ché di fiume, dentro, ce n'è davvero poco; e, d'altronde, tutta l'acqua che i giardinieri stanno spruzzando sui prati delle aree verdi comunali deve pur venire da qualche parte!), verso il centro. Ovunque, coriandoli e nastri di carta igienica, resti festosi delle celebrazioni della notte precedente, quando il Cile si è qualificato per il Mondiale di calcio brasiliano ai danni dell'Ecuador, in una rocambolesca partita.

Nel parco, invece, bottiglie e vetri rotti di lampioni, lastre di cemento delle panchine rovesciate, aiuole calpestate... non tutti sanno festeggiare in maniera sana, neanche qui.

La terrazza della biblioteca mi accoglie, con i suoi tavolini all'ombra, e soprattutto con i suoi wifi e fornitura di corrente gratuiti; è stato il mio rifugio in queste mattinate, quando il fuso orario mi permette di lavorare e comunicare con gli uffici della compagnia a Londra. Ce ne sono molte, di queste biblioteche, nei parchi, ed è forse la collocazione migliore, perché sono davvero molto frequentate da persone di ogni età.

Ho sete, ed apro la bottiglia d'acqua che da più di mezz'ora è rimasta a guardarmi sul tavolino. Sarà la pressione, sarà la temperatura, un geyser altissimo ne esce improvvisamente, bagnando tutto quello che può bagnarmi: telefono, computer, catalogo viaggi, pantaloni... una tizia seduta al tavolo a fianco ridacchia, ma subito si ricompone e mi offre dei fazzoletti di carta. Rido anch'io, la situazione è assurda, ma per fortuna non c'è danno alcuno e, dopo aver asciugato alla bell'e'meglio le apparecchiature elettroniche mi rimetto a lavorare, non prima di aver ringraziato la mia salvatrice.

Verso l'una e mezza il mio stomaco si ricorda dell'empanada, quindi esco dalla terrazza (dove è proibito portare il proprio cibo, essendo adiacente alla caffetteria della biblioteca) e l'addento, felice; poi torno al lavoro, ho due tour da preparare ed una grana da risolvere con la compagnia, ma verso le 3 decido che per oggi è sufficiente e, raccolte le mie cose, vado a visitare una esposizione di libri che hanno terminato di allestire proprio oggi nel parco. Un sacco di cose interessanti, ma lo spazio disponibile nel mio zaino è al momento troppo poco per caricarmi di altra carta, quindi soprassiedo all'impulso di fare un pò di acquisti.

Attraverso il fiume, e arrivo nel quartiere di Bellavista, dove ho deciso di visitare finalmente la casa museo (una delle... era comunista, ma quando si trattava di case non sapeva resistere a spendere) di Pablo Neruda, il più importante poeta cileno, premio nobel e morto pochi giorni dopo il colpo di stato di Pinochet, si dice anche per il dolore di quello che stava succedendo al suo paese (per quanto il cancro che aveva da tempo deve avere avuto la sua influenza...). Ottimamente preservata, racconta di una storia d'amore, e delle passioni del grande poeta: il mare, il buon cibo, le amicizie, gli intellettuali sudamericani.

Due tipi stanno suonando un piano "incustodito" in una piazza del quartiere; le strade e le gelaterie sono piene di turisti, perlopiù brasiliani, che paiono in preda alla sindrome del "devo assolutamente comprare qualcosa". Io torno a casa, esplorando un pò di strade laterali, mi doccio e poi studio un pò la lezione settimanale di uno dei corsi di Coursera (tocca a quello sui fumetti, oggi). Poi, esco di nuovo, e in metro raggiungo il locale dove ho appuntamento con Camillia e dei suoi colleghi, per assistere ad una sessione di "microfono aperto": musicisti, cantautori, umoristi si danno appuntamento ogni settimana per condividere un pò della loro arte. Lo spettacolo è buono, i sandwich che mangiamo anche, così decidiamo di continuare l'esperienza e andare in un altro locale, più grande e più organizzato, ma dallo stesso spirito: un microfono, e via. C'è di tutto, qui: cantanti alla Masini, gruppi vocalizzanti che ricordano i Manhattan Transfer, qualcuno degli artisti che abbiamo già visto nel primo locale, tutti con una fiamma interna che dimostra la loro passione. Ce la godiamo, ma verso mezzanotte tutti stanchi per la lunga giornata usciamo e, nella piccola macchina della mia ospite, percorriamo le strade della capitale cilena, fino alla nostra destinazione finale.

Nota bene:

Il brano di Amy MacDonald con la Deutschen Radio Philharmonie si trova ora anche nella mia playlist musicale su YouTube: https://www.youtube.com/watch?v=jI7UZBNP8lI&list=PL737669D6998632E2

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inserito il 17/10/2013
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