E la nave va
Da alcune ore, stiamo navigando nel Mar Ligure.
Stiamo? Navigando? Ebbene sì: mi trovo all’interno della motonave Arethusa, di proprietà di Grand Circle Corporation, e sono in viaggio da Cannes a Firenze (ovvio, la nave non ci porterà fino a Firenze, ma leggete il resto e capirete).
Dopo aver passato le selezioni di GCC e fatto un po’ di giorni di addestramento, mi è stata offerta la possibilità di fare quello che in gergo si definisce "dry run": un tour senza passeggeri, in cui i passeggeri siamo noi, per imparare quanto più possibile non solo sul mestiere di Program Director per GCC ma anche su una particolare tipologia di tour (quello terra + barca) e su di un particolare itinerario; siamo quindi in 8, più 2 istruttori, a fare esattamente le stesse cose e visitare gli stessi luoghi del secondo gruppo a bordo, un normale gruppo con la sua capogita e una ventina di turisti, tutti incuriositi dalla nostra ghenga... in realtà, credo che ci abbiano adottato (siamo così carini ^-^)
E così, l’altro giorno ho preso una manciata di treni e sono arrivato a Cannes. Sarei arrivato anche un po’ prima, ma la compagnia del buon signor Moretti, il buffo personaggio che osa lamentarsi se gli propongono di tagliare un po’ il suo stipendio di più di settecentomila euri annui, mi ha fatto giungere in ritardo a Milano e perdere la coincidenza (senza rimborso ne scuse, ci mancherebbe, buon signor Moretti! Che magari usasse i soldi del suo stipendio per pagarmi un tassì per arrivare in orario, quando i suoi treni sono in ritardo!). In tre giorni abbiamo visitato la Costa Azzurra, con la stessa Cannes, resa nota dal festival cinematografico, il principato di Monaco, reso noto dal casinò più che dall’acquario oceanografico messo in piedi dal comandante Cousteau, e Nizza, resa nota da... mmm, in realtà, non so che cosa renda nota Nizza: l’ultima volta che c’ero stato, vari anni fa, non ne avevo ricavato una grande idea, mi sembrava una città tutta chiacchiere e distintivo, bella strada costiera (nota come "Promenade de l'Anglais") ma niente di più. Questa volta, grazie anche ai servigi della nostra guida locale, che ce l’ha fatta conoscere più nel dettaglio, e probabilmente anche grazie ai lavori portati avanti dal sindaco, che prima o poi secondo me tenterà la scalata all’Eliseo, ho trovato una città bella, solare oltre che soleggiata, con grandi spazi verdi e vicoli interessanti nel centro storico, ed una vista superba dalla cima della Collin du Chateau, da cui si possono apprezzare le cinquanta sfumature di blu del mare, finalmente capendo perché la chiamano Costa Azzurra.
Poi, alle 11 di notte, puntuale come uno svizzero, il capitano Luksa, croato, ha fatto tirar su le ancore e salpare la nave. Una manovra perfetta, portata avanti dal pilota prestato dal porto di Nizza, e siamo usciti da dietro i moli che ci offrivano riparo per cominciare a solcare le acque. Il mare era tranquillo, ad essere agitati come ragazzini eravamo noi reclute: siamo rimasti su un bel po’ a parlare e dire un sacco di stupidaggini, come si conviene alle grandi occasioni. Poi, però, la stanchezza e il rollio delle onde hanno cominciato a fare il loro effetto, e ad uno ad uno siamo spariti, e la notte è passata così, in un lampo, e stamattina era già Italia.
La M/V Arethusa appare in tutta la sua bellezza in questa scheda: https://www.gct.com/about/river-cruises/our-fleet/mv-arethusa
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inserito il 01/04/2014
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