Sei qui: i miei viaggi » OltreIlGiardino: un giro del mondo in 800 giorni » Polinesia Francese » Hei, smettila di spingere, razza di razza!
Hei, smettila di spingere, razza di razza!
L'alternativa economica in Polinesia Francese si chiama Moorea. A 30 minuti (e 6 o 7 euri) di catamarano da Papeete, presenta varie località in cui i prezzi sono i più economici nella regione. Sì, la laguna è più piccola e forse meno bella di quella di Bora Bora, ma ci si possono fare le stesse attività e, se ti resta qualche svanzica in tasca, puoi pure andare fuori a cena...
Il campeggio di Nelson è la mia base, e per tutto il sabato (appena arrivato da Bora Bora, sbarcato ed imbarcato per Moorea) ozio tra la camera e la spiaggia indossando un paio di volte la maschera per dare uno sguardo a pesci e coralli. La sera, a tavola, col mio compagno di stanza francese e alcuni irlandesi mi accordo per noleggiare un barchino e visitare la laguna. Il giorno dopo, puntuali, saliamo sulla vasca da bagno motorizzata e raggiungiamo il banco di sabbia dove le razze aspettano i generosi turisti.
Già, le razze: esseri romboidali, piatti (tipo sogliola, ma larghi un metro), con coda lunga a punta, imparentati con gli squali ma molto molto più amichevoli. Abituate ad essere nutrite dai vari escursionisti, gironzolano intorno alle tue gambe (il fondale è basso, si può stare in piedi), ti sfiorano, ti spingono la schiena o la pancia cercando di arrampicarsi fuori dall'acqua, si lasciano accarezzare e giocano a nascondino nella sabbia. Come dei cagnolotti. Ed anche gli squaletti che gironzolano in zona tendono ad essere tranquilli, non li accarezzi ma non ti accarezzano neppure loro...
Causa idea idiota degli irlandesi, dei quali uno decide di tornare al campeggio per portare due delle ragazze a vedere le razze, io e l'altro irlandese restiamo in acqua per 90 minuti in più, tempo necessario al francese (che pilota) per portare la bagnarola avanti ed indietro; l'aumento di peso causa anche inondazione del contenuto, compreso tutto quello che c'è negli zainetti (potreste chiedermi perché ci tengo anche documenti e libri, ma sarebbe lungo e tedioso spiegare... diciamo che l'esperienza indonesiana mi è bastata una volta). Risultato: passero la sera e la mattina seguente ad asciugare l'asciugabile.
Col barchino, visitiamo anche un paio di motu (isolotti lagunari), snorkellando; poi, riportati a riva gli irlandesi, che devono partire, gironzoliamo ancora un po', ritornando verso le 4 e mezza essiccati dal sole e dal sale.
Il lunedì è di nuovo ozio (ed asciugatura), mentre martedì vado a fare immersioni (e la prima, nel Giardino delle Rose, dove enormi formazioni che ricordano cavolfiori di corallo ci guardano dal fondo, dieci metri sotto di noi - noi scendiamo solo fino a 35 metri -, mentre alcuni squali, compreso un Lemon Shark di due metri e mezzo - che mi fa meditare, ve lo assicuro! -, ci seguono curiosi e desiderosi di scoprire se gli abbiamo portato la merenda).
L'atmosfera è molto rilassata, la gente pare forse pure un pò più amichevole, i prezzi sono più abbordabili... comincio a capire perché qualcuno viene qua direttamente dopo essere arrivato a Papeete e non si muove fino all'ultimo giorno...
Oggi son tornato a Tahiti, dopo una mattinata passata sulla spiaggia. Giusto in tempo, perché un temporale di un paio d'ore si abbatte sulla zona, innaffiando doviziosamente tutto e tutti. E io me la prendo tutta, tentando di andare di ufficio in ufficio per farmi mettere un qualche timbro sul passaporto (essendo territorio francese, agli europei non lo mettono all'aeroporto; finalmente, all'Alto Commissariato, dopo avermi fatto telefonare persino al Consolato Italiano, mi promettono che riusciró ad averlo alla dogana in uscita). Quando smette, al calar della sera, ceno con un enorme omelette ripiena lungo la baia, alle roulotte; mi fa compagnia un'anziana signora americana, sbarcata dalla Queen Elizabeth II (hei, quella sì che è una nave!) che sta ancorata nel porto (giro del mondo in 4 mesi; prezzo medio: 20000 dollari americani, tutto compreso, incluse le conferenze sui posti che si vanno a visitare ed i corsi di cucito e computer che si possono fare a bordo...); la signora, Ruth, mi conferma l'opinione che mi son fatto che i repubblicani statunitensi non amino viaggiare, poiché a tutti quelli che incontro Bush gli sta esattamente sulle scatole...
Note a margine: nella lingua inglese, così come in quelle tedesca e russa, non esiste una parola per definire un cittadino statunitense, e si usa il corrispondente dell'aggettivo "americano"; se qualcuno sa spiegarmi il perché, visto che la cosa è alquanto insolita, son qui.
Seconda nota a margine: ho terminato un altro libro, molto bello e spassoso (come si evince dal titolo, traducibile come "I vuoti conigli di cioccolato dell'apocalisse"), che racconta le avventure di un adolescente nella città dei giocattoli (beh, non era sua intenzione arrivare nella città dei giocattoli, ma questo lo scoprirete leggendo il libro); ora, peró, mi trovo con peso librario e niente da sfogliare, tranne le riviste di gossip negli ostelli... Spero di trovare presto da scambiare!
Il campeggio di Nelson è la mia base, e per tutto il sabato (appena arrivato da Bora Bora, sbarcato ed imbarcato per Moorea) ozio tra la camera e la spiaggia indossando un paio di volte la maschera per dare uno sguardo a pesci e coralli. La sera, a tavola, col mio compagno di stanza francese e alcuni irlandesi mi accordo per noleggiare un barchino e visitare la laguna. Il giorno dopo, puntuali, saliamo sulla vasca da bagno motorizzata e raggiungiamo il banco di sabbia dove le razze aspettano i generosi turisti.
Già, le razze: esseri romboidali, piatti (tipo sogliola, ma larghi un metro), con coda lunga a punta, imparentati con gli squali ma molto molto più amichevoli. Abituate ad essere nutrite dai vari escursionisti, gironzolano intorno alle tue gambe (il fondale è basso, si può stare in piedi), ti sfiorano, ti spingono la schiena o la pancia cercando di arrampicarsi fuori dall'acqua, si lasciano accarezzare e giocano a nascondino nella sabbia. Come dei cagnolotti. Ed anche gli squaletti che gironzolano in zona tendono ad essere tranquilli, non li accarezzi ma non ti accarezzano neppure loro...
Causa idea idiota degli irlandesi, dei quali uno decide di tornare al campeggio per portare due delle ragazze a vedere le razze, io e l'altro irlandese restiamo in acqua per 90 minuti in più, tempo necessario al francese (che pilota) per portare la bagnarola avanti ed indietro; l'aumento di peso causa anche inondazione del contenuto, compreso tutto quello che c'è negli zainetti (potreste chiedermi perché ci tengo anche documenti e libri, ma sarebbe lungo e tedioso spiegare... diciamo che l'esperienza indonesiana mi è bastata una volta). Risultato: passero la sera e la mattina seguente ad asciugare l'asciugabile.
Col barchino, visitiamo anche un paio di motu (isolotti lagunari), snorkellando; poi, riportati a riva gli irlandesi, che devono partire, gironzoliamo ancora un po', ritornando verso le 4 e mezza essiccati dal sole e dal sale.
Il lunedì è di nuovo ozio (ed asciugatura), mentre martedì vado a fare immersioni (e la prima, nel Giardino delle Rose, dove enormi formazioni che ricordano cavolfiori di corallo ci guardano dal fondo, dieci metri sotto di noi - noi scendiamo solo fino a 35 metri -, mentre alcuni squali, compreso un Lemon Shark di due metri e mezzo - che mi fa meditare, ve lo assicuro! -, ci seguono curiosi e desiderosi di scoprire se gli abbiamo portato la merenda).
L'atmosfera è molto rilassata, la gente pare forse pure un pò più amichevole, i prezzi sono più abbordabili... comincio a capire perché qualcuno viene qua direttamente dopo essere arrivato a Papeete e non si muove fino all'ultimo giorno...
Oggi son tornato a Tahiti, dopo una mattinata passata sulla spiaggia. Giusto in tempo, perché un temporale di un paio d'ore si abbatte sulla zona, innaffiando doviziosamente tutto e tutti. E io me la prendo tutta, tentando di andare di ufficio in ufficio per farmi mettere un qualche timbro sul passaporto (essendo territorio francese, agli europei non lo mettono all'aeroporto; finalmente, all'Alto Commissariato, dopo avermi fatto telefonare persino al Consolato Italiano, mi promettono che riusciró ad averlo alla dogana in uscita). Quando smette, al calar della sera, ceno con un enorme omelette ripiena lungo la baia, alle roulotte; mi fa compagnia un'anziana signora americana, sbarcata dalla Queen Elizabeth II (hei, quella sì che è una nave!) che sta ancorata nel porto (giro del mondo in 4 mesi; prezzo medio: 20000 dollari americani, tutto compreso, incluse le conferenze sui posti che si vanno a visitare ed i corsi di cucito e computer che si possono fare a bordo...); la signora, Ruth, mi conferma l'opinione che mi son fatto che i repubblicani statunitensi non amino viaggiare, poiché a tutti quelli che incontro Bush gli sta esattamente sulle scatole...
Note a margine: nella lingua inglese, così come in quelle tedesca e russa, non esiste una parola per definire un cittadino statunitense, e si usa il corrispondente dell'aggettivo "americano"; se qualcuno sa spiegarmi il perché, visto che la cosa è alquanto insolita, son qui.
Seconda nota a margine: ho terminato un altro libro, molto bello e spassoso (come si evince dal titolo, traducibile come "I vuoti conigli di cioccolato dell'apocalisse"), che racconta le avventure di un adolescente nella città dei giocattoli (beh, non era sua intenzione arrivare nella città dei giocattoli, ma questo lo scoprirete leggendo il libro); ora, peró, mi trovo con peso librario e niente da sfogliare, tranne le riviste di gossip negli ostelli... Spero di trovare presto da scambiare!
Racconti che potrebbero interessarti
Lascia un tuo commento
Informazioni
inserito il 26/01/2005
visualizzato: 2955 volte
commentato: 0 volte
totale racconti: 562
totale visualizzazioni: 1443000
Cerca nel diario
Cerca tra i racconti di viaggio pubblicati nel diario di bordo:
Ultime destinazioni
Racconti più recenti
- Sequoie secolari e vite corte come fiammiferi accesi
- Ponti e isole che compaiono dalla nebbia
- Chi l'ha (il) visto?
- Incontri d'anime grandi e piccole in India
- Hampi, imprevisto del percorso
Racconti più letti
- Storie di corna
- La mafia del fiore rosso
- Pulau Penang, ultima tappa
- I 5 sensi
- In missione per conto di Io
Racconti più commentati
- E dagli col tecnico berico dal cuore spezzato... (15)
- In missione per conto di Io (14)
- Sono zia!!! (12)
- 4 righe da Tumbes (10)
- Aspettando il puma (ed il condor, e il guanaco) (10)
Ultimi commenti
- massielena su Sequoie secolari e vite corte come fiammiferi accesi
- Mariagrazia su Fare le cose in grande
- Mariagrazia su Grandi masse rosse
- Massielena su Fare le cose in grande
- Daniele su Fare le cose in grande
Tag del diario di bordo
Aguas Calientes
Ajanta
Amalfi
Amazzonia
Ambato
Andahuaylillas
Angra dos Reis
Arequipa
Assisi
Asunción
Aurangabad
Baia Mare
Balau Lac
Bassin Bleu
Bassin Zim
Bellagio
Bishkek
Bocas del Toro
Bogotà
Bologna
Bonito
Boquete
Buenos Aires
Buzios
Bwindi
Cajamarca
California
Camaguey
Campeche
Campulung
Cancun
Cannes
canyon del Colca
Cap-Haïtien
Cartagena
Cayo Las Brujas
Cernobbio
Chaa Creek
Chapada Diamantina
Chiapa de Corzo
Chiavari
Chichen Itzà
Chichicastenango
Chiloe
Chivay
Cienfuegos
Città del Guatemala
Città del Messico
Cluj Napoca
Copacabana
Copán
Copán Ruinas
Costa Azzurra
Costiera Amalfitana
Cuenca
Curitiba
Cusco
Dubai
Dukla
Dunhuang
Dushanbe
El Calafate
El Chaltén
El Tajin
Ellora
Entebbe
ExPlus
Fan Mountains
fiume Pacuare
fiume Tambopata
Florianopolis
Foz do Iguaçu
GCC
Gilroy
Goa
Granada
Grand Circle
Guayaquil
Hampi
Huamachuco
Humenne
Igoumenitsa
Iguaçu
Iguazu
Ilha Grande
India
Ingapirca
Interlaken
Isla Colon
Isla del Sol
Isla Mujeres
Istanbul
Jacmel
Jaiyuguan
JLA
Joya de Ceren
Kampala
Kashgar
Khodjent
Kibale
Koch Kor
Kokand
Kumkoy
La Antigua Guatemala
La Havana
La Paz
lago di Como
lago Maggiore
lago Nicaragua
lago Song-Kol
lago Titicaca
lago Yojoa
lake Mburo
Leon
Lima
Livingston
Livorno
Londra
Lublin
Lucca
Macerata
Machu Picchu
Madaba
Madrid
Madurai
Majorda
Managua
Manaus
Mar Nero
Margilon
Mérida
Mesilla
Milano
Momostenango
Monaco
Monte Alban
Mumbai
Murchison Falls
Mutianyu
Mysore
Nashik Road
Nice
Nyjrbator
Oaxaca
Old Goa
Ometepe
Omoa
Osh
Otavalo
Pacaya
Palenque
Panajachel
Panamà
Papantla
Paratì
Patagonia
Pechino
Pelourinho
Península Valdés
Petra
Pisac
Port Au Prince
Portoferraio
Potosì
Poza Rica
Pucon
Puebla
Puerto Madryn
Puerto Maldonado
Puerto Natales
Puerto Piramides
Puerto Varas
Puno
Punta Arenas
Quetzaltenango
Quito
Rang
Raqchi
Ravello
Recanati
Reedley
Rio de Janeiro
Rio Dulce
Riobamba
Roma
Ruse
salar
Salvador da Bahia
Samarcanda
San Agustin
San Blas
San Cristobal de las Casas
San Francisco
San Francisco El Alto
San Ignacio
San José
San Juan
San Marcos La Laguna
San Pedro
San Pedro de Atacama
San Pedro La Laguna
Santa Barbara
Santa Caterina
Santa Clara
Santa Elena de Monteverde
Santa Margherita Ligure
Santiago
Santiago Atitlan
Santiaguito
Sarospatak
Sary Tash
Seno Otway
Sequoia National Park
Shobak
Sighisoara
Sillustani
Siloli
Sololà
Sorrento
Stresa
Sucre
Sud America
Sumidero
Tambo Machay
Targu Mures
Tash Rabat
Taulabé
Tegucigalpa
Tiahuanaco
Tierra del Fuego
Tikal
torre di Burana
Torres del Paine
Transfagarasan
Trinidad
Trujillo
Tucan Travel
Turpan
Urbino
Urumqi
USA
Ushuaia
Uxmal
Uyuni
Vaduz
Vagabondo
Valdivia
Valle de Elqui
Valle di Fergana
Valparaiso
Veliko Tarnovo
Venezia
Viejo Palmar
Vila do Abraão
Viña del Mar
Viñales
Vize
Wild Frontiers
Xian
Yambol
Zamosc
Ziwa Rhino Sanctuary