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E dagli col tecnico berico dal cuore spezzato...
E così, anche un secondo articolone è uscito sul Giornale di Vicenza, sempre grazie all'aiuto di Marino Smiderle.
Il quale Marino fa di tutto per darmi la prima pagina, ma in giorni in cui per ottenerla bisogna offendere milioni di italiani è davvero dura...
Sono soddisfatto cmq del risultato, anzi soddisfattissimo; e spero che la motivazione prima di questo scritto, invogliare altre persone ad uscire Oltre Il Giardino, raggiunga il suo scopo.
Peró, c'è un peró: perché questa storia del cuore spezzato (lasciamo da parte per il momento la bericità del tecnico...)? Già era labile lo scorso anno, ma ora onestamente non ci sta proprio... mah, si vede che come al solito fa colpo nei cuori dei lettori...
Cmq, eccovi il testo originale inviato a Marino, che poi lui ha sapientemente riadattato; giudicate voi quale è meglio. Per il PDF, grazie anche alla mia "addetta stampa" MariaGrazia, lo trovate a questo indirizzo:
www.pecorElettriche.it/immagini/daniele/documenti/intervista_GdV5aprile2006.pdf
ciriciao!
p.s.: dai , sbizzarritevi con i commenti!
---inizio testo originale---
"Dove ci porterà la nostra vita, come andrà a finire questo viaggio che non smette di sorprenderci ogni volta che pensiamo di capire, che crediamo di sapere..." Quando sono sbarcato in America del Sud, più di 13 mesi fa, non ne sapevo quasi niente: l'anno precedente, viaggiato tra Asia e Oceania, era stato più o meno programmato, scandito com'era dai voli già riservati; ma l'America... ahh, l'America: tanti Paesi da esplorare, posti mitici come MachuPicchu e l'Amazzonia, sogni lontani nel tempo e nello spazio come le isole Galapagos e la Terra del Fuoco, la possibilità di muoversi senza più dover prendere un aeroplano e viaggiando solo su strada e su acqua, costi più moderati e solo due lingue da usare (lo spagnolo da rinfrescare, e il portoghese da imparare... senza credere alle dabbenaggini di chi ti dice che l'inglese è la lingua universale, perché fuori dal circuito turistico - ed io non volevo calcarlo troppo quel circuito - è più facile incontrare qualcuno che possa conversare in bergamasco che in inglese...), con in mente i viaggi di Terzani, di Chatwin, di Darwin, di Sepulveda e del vicentino Gabriele Poli, e nel cuore la voglia di incontrare persone, visitare luoghi, fare cose...
Viaggiare è un mestiere che si apprende dai consigli degli altri e dai propri errori, non è eccessivamente facile ma se ce l'ho fatta io... E viaggiando apprendi che ci sono mille modi di viaggiare, tanti quanti sono i viaggiatori e forse anche di più, perché ogni giro della ruota del caso ti sorprende offrendoti nuove scelte, e a volte tu adatti il tuo cammino a te e altre invece ti adatti tu (volente o nolente) al cammino. E parli, parli, ma soprattutto ascolti: ascolti Anita di Pucon (Cile) che ti spiega come ai suoi connazionali interessi più la tavola apparecchiata bene che le pietanze che vi vengono servite; ascolti Faustino di Ayacucho (Perù) che ti racconta degli anni terribili in cui la guerra civile tra i militari e Sendero Luminoso rubavano la speranza, se non la vita; ascolti l'ufficiale Lorenzo Junior di Manaus (Brasile) che ti parla dei forti timori del suo esercito che la III Guerra Mondiale si combatterà in America Latina per la risorsa che lì più abbonda, ovvero l'acqua dolce.
E navighi, navighi, come una barca a vela che segue la sua rotta ma rispetta i cambiamenti del vento; navighi per i freddi canali nebbiosi della Patagonia, navighi nei lussuosi bus cileni e argentini o in quelli sgangherati di Bolivia e Perù, e navighi lungo i fiumi amazzonici dondolando placidamente nell'amaca che ti fa da culla mentre intorno interminabili scorrono due nastri verdi che separano il marrone delle acque e il blu intenso del cielo. E, navigando, incontri compagni di viaggio speciali, come Marta che ha studiato geografia a Varsavia ed ora fa la guida (a tempo perso), o Yoni che ha servito a lungo nell'esercito israeliano ed ora scopre il mondo e scopre che tutto l'equipaggiamento che si è portato dietro non gli serve a niente; come l'altoatesino Thomas, con il quale esplori il Valle Sagrado degli Inca parlando in castigliano perché siete entrambi disabituati all'italiano, o i 5 spagnoli che stanno realizzando ricerche universitarie e ti fanno scoprire l'arcipelago delle Galapagos in un modo davvero speciale. E incontri pure i vicentini (è incredibile quanti vicentini ci sono, per il mondo... peggio delle brise in autunno): Lorenzo di Costabissara, vecchio compagno scout, che te lo ritrovi improvvisamente al lato in un internet cafè di Nazca (sfido chiunque a calcolare le probabilità di un simile incontro!); Mariolina di San Piero in Gù, farmacista che ha lasciato tutto per venire in Ecuador ad aprire scuole e centri medici per i poveri; la vicentinissima "Canela", al secolo Gigliola Zecchin, arrivata 50 anni fa a Buenos Aires senza padre e con 10 fratelli e affermatasi come presentatrice TV; e don Giuseppe di Lisiera, che da molti anni svolge attività missionaria in Brasile e ti accoglie con sorrisi e pastasciutte.
Incontri la vita, con i suoi lati negativi come la morte di Vincent, compagno di immersione subacquea che spira tra le mie mani, o l'assalto a mano armata da parte di due (supposti) drogati che mi derubano in spiaggia; e incontri la Storia (quella con la S maiuscola), come le battaglie e le elezioni boliviane che portano alla Presidenza l'"indigeno" Evo Morales, o l'ultimo corteo delle madri di Plaza de Mayo a Buenos Aires che per venticinque anni hanno chiesto giustizia per i loro figli desaparecidos e mai più visti.
E l'Italia?, chiedi... l'Italia ce l'ho in mente e nell'anima ma è lontana, due anni di viaggio mettono alla prova anche le migliori amicizie: molte si sfilacciano, alcune si rivelano altalenanti, qualcuna rinasce. Per fortuna, ci sono baluardi su cui posso contare sempre, come mia sorella Chiara, non solo segretaria logistica ma anche e soprattutto filo d'unione indispensabile con la famiglia, o l'amico Massimiliano, ottimo confidente e senza il cui indefesso lavoro sarebbe arduo attualizzare il sito web (www.pecorElettriche.it) dove racconto e illustro questo viaggio.
Ora che manca poco tempo al mio ritorno (previsto per prima dell'inizio dell'estate italiana), tutti s'aspettano che io faccia un bilancio di un'esperienza simile... è presto fatto: ne valeva la pena (anche se la recente malattia di mio padre, fortunatamente conclusasi in modo positivo, aveva appeso un'enorme spada di Damocle su questa affermazione). Tempo, energie e denaro sono sempre limitati, ed andrebbero impegnati per qualcosa che valga davvero la pena; e per me, in questo momento, conoscere il mondo è importante. La nazionalità italiana (che aiuta, credetemi, specie quando attraversi le frontiere o incontri nuove persone... tranne qui in Brasile, dove appena scoprono che arrivo dalla città di Paolo Rossi gli si torce di nuovo il fegato come nell'82), l'educazione impartitami e fattami impartire dalla mia famiglia (anche se sono ancora convinto che 3 anni di francese alle medie non mi avrebbero fatto male...), ed il potere d'acquisto del tanto vituperato Euro mi danno i mezzi per farlo più facilmente, quindi perché non approfittarne? Tanto più che, come dice un grande pensatore contemporaneo, "se stai sempre seduto, ti vengono le piaghe da decubito dell'anima". Quanto al dopo, non ho ancora progetti definiti; di sicuro peró ho intenzione di creare un film di questo viaggio, con le foto ed i video migliori, e se trovo un'editore interessato mi piacerebbe pubblicare un libro di fotografie (solo testi sarebbe troppo noioso, dopotutto - nonostante i miei fan - non mi reputo un grande scrittore); sto anche iniziando ad esplorare la possibilità di lavorare nel settore dei viaggi, magari come guida, perché quanto ad esperienza sul campo direi che ne ho fatta un bel po', e mi piacerebbe condividerla con chi un viaggio ce l'ha sempre avuto tra i sogni chiusi nel cassetto...
Ci si vede in Italia tra qualche mese (e magari ci si incontra prima tra le pecorElettriche)!
---fine testo originale---
Il quale Marino fa di tutto per darmi la prima pagina, ma in giorni in cui per ottenerla bisogna offendere milioni di italiani è davvero dura...
Sono soddisfatto cmq del risultato, anzi soddisfattissimo; e spero che la motivazione prima di questo scritto, invogliare altre persone ad uscire Oltre Il Giardino, raggiunga il suo scopo.
Peró, c'è un peró: perché questa storia del cuore spezzato (lasciamo da parte per il momento la bericità del tecnico...)? Già era labile lo scorso anno, ma ora onestamente non ci sta proprio... mah, si vede che come al solito fa colpo nei cuori dei lettori...
Cmq, eccovi il testo originale inviato a Marino, che poi lui ha sapientemente riadattato; giudicate voi quale è meglio. Per il PDF, grazie anche alla mia "addetta stampa" MariaGrazia, lo trovate a questo indirizzo:
www.pecorElettriche.it/immagini/daniele/documenti/intervista_GdV5aprile2006.pdf
ciriciao!
p.s.: dai , sbizzarritevi con i commenti!
---inizio testo originale---
"Dove ci porterà la nostra vita, come andrà a finire questo viaggio che non smette di sorprenderci ogni volta che pensiamo di capire, che crediamo di sapere..." Quando sono sbarcato in America del Sud, più di 13 mesi fa, non ne sapevo quasi niente: l'anno precedente, viaggiato tra Asia e Oceania, era stato più o meno programmato, scandito com'era dai voli già riservati; ma l'America... ahh, l'America: tanti Paesi da esplorare, posti mitici come MachuPicchu e l'Amazzonia, sogni lontani nel tempo e nello spazio come le isole Galapagos e la Terra del Fuoco, la possibilità di muoversi senza più dover prendere un aeroplano e viaggiando solo su strada e su acqua, costi più moderati e solo due lingue da usare (lo spagnolo da rinfrescare, e il portoghese da imparare... senza credere alle dabbenaggini di chi ti dice che l'inglese è la lingua universale, perché fuori dal circuito turistico - ed io non volevo calcarlo troppo quel circuito - è più facile incontrare qualcuno che possa conversare in bergamasco che in inglese...), con in mente i viaggi di Terzani, di Chatwin, di Darwin, di Sepulveda e del vicentino Gabriele Poli, e nel cuore la voglia di incontrare persone, visitare luoghi, fare cose...
Viaggiare è un mestiere che si apprende dai consigli degli altri e dai propri errori, non è eccessivamente facile ma se ce l'ho fatta io... E viaggiando apprendi che ci sono mille modi di viaggiare, tanti quanti sono i viaggiatori e forse anche di più, perché ogni giro della ruota del caso ti sorprende offrendoti nuove scelte, e a volte tu adatti il tuo cammino a te e altre invece ti adatti tu (volente o nolente) al cammino. E parli, parli, ma soprattutto ascolti: ascolti Anita di Pucon (Cile) che ti spiega come ai suoi connazionali interessi più la tavola apparecchiata bene che le pietanze che vi vengono servite; ascolti Faustino di Ayacucho (Perù) che ti racconta degli anni terribili in cui la guerra civile tra i militari e Sendero Luminoso rubavano la speranza, se non la vita; ascolti l'ufficiale Lorenzo Junior di Manaus (Brasile) che ti parla dei forti timori del suo esercito che la III Guerra Mondiale si combatterà in America Latina per la risorsa che lì più abbonda, ovvero l'acqua dolce.
E navighi, navighi, come una barca a vela che segue la sua rotta ma rispetta i cambiamenti del vento; navighi per i freddi canali nebbiosi della Patagonia, navighi nei lussuosi bus cileni e argentini o in quelli sgangherati di Bolivia e Perù, e navighi lungo i fiumi amazzonici dondolando placidamente nell'amaca che ti fa da culla mentre intorno interminabili scorrono due nastri verdi che separano il marrone delle acque e il blu intenso del cielo. E, navigando, incontri compagni di viaggio speciali, come Marta che ha studiato geografia a Varsavia ed ora fa la guida (a tempo perso), o Yoni che ha servito a lungo nell'esercito israeliano ed ora scopre il mondo e scopre che tutto l'equipaggiamento che si è portato dietro non gli serve a niente; come l'altoatesino Thomas, con il quale esplori il Valle Sagrado degli Inca parlando in castigliano perché siete entrambi disabituati all'italiano, o i 5 spagnoli che stanno realizzando ricerche universitarie e ti fanno scoprire l'arcipelago delle Galapagos in un modo davvero speciale. E incontri pure i vicentini (è incredibile quanti vicentini ci sono, per il mondo... peggio delle brise in autunno): Lorenzo di Costabissara, vecchio compagno scout, che te lo ritrovi improvvisamente al lato in un internet cafè di Nazca (sfido chiunque a calcolare le probabilità di un simile incontro!); Mariolina di San Piero in Gù, farmacista che ha lasciato tutto per venire in Ecuador ad aprire scuole e centri medici per i poveri; la vicentinissima "Canela", al secolo Gigliola Zecchin, arrivata 50 anni fa a Buenos Aires senza padre e con 10 fratelli e affermatasi come presentatrice TV; e don Giuseppe di Lisiera, che da molti anni svolge attività missionaria in Brasile e ti accoglie con sorrisi e pastasciutte.
Incontri la vita, con i suoi lati negativi come la morte di Vincent, compagno di immersione subacquea che spira tra le mie mani, o l'assalto a mano armata da parte di due (supposti) drogati che mi derubano in spiaggia; e incontri la Storia (quella con la S maiuscola), come le battaglie e le elezioni boliviane che portano alla Presidenza l'"indigeno" Evo Morales, o l'ultimo corteo delle madri di Plaza de Mayo a Buenos Aires che per venticinque anni hanno chiesto giustizia per i loro figli desaparecidos e mai più visti.
E l'Italia?, chiedi... l'Italia ce l'ho in mente e nell'anima ma è lontana, due anni di viaggio mettono alla prova anche le migliori amicizie: molte si sfilacciano, alcune si rivelano altalenanti, qualcuna rinasce. Per fortuna, ci sono baluardi su cui posso contare sempre, come mia sorella Chiara, non solo segretaria logistica ma anche e soprattutto filo d'unione indispensabile con la famiglia, o l'amico Massimiliano, ottimo confidente e senza il cui indefesso lavoro sarebbe arduo attualizzare il sito web (www.pecorElettriche.it) dove racconto e illustro questo viaggio.
Ora che manca poco tempo al mio ritorno (previsto per prima dell'inizio dell'estate italiana), tutti s'aspettano che io faccia un bilancio di un'esperienza simile... è presto fatto: ne valeva la pena (anche se la recente malattia di mio padre, fortunatamente conclusasi in modo positivo, aveva appeso un'enorme spada di Damocle su questa affermazione). Tempo, energie e denaro sono sempre limitati, ed andrebbero impegnati per qualcosa che valga davvero la pena; e per me, in questo momento, conoscere il mondo è importante. La nazionalità italiana (che aiuta, credetemi, specie quando attraversi le frontiere o incontri nuove persone... tranne qui in Brasile, dove appena scoprono che arrivo dalla città di Paolo Rossi gli si torce di nuovo il fegato come nell'82), l'educazione impartitami e fattami impartire dalla mia famiglia (anche se sono ancora convinto che 3 anni di francese alle medie non mi avrebbero fatto male...), ed il potere d'acquisto del tanto vituperato Euro mi danno i mezzi per farlo più facilmente, quindi perché non approfittarne? Tanto più che, come dice un grande pensatore contemporaneo, "se stai sempre seduto, ti vengono le piaghe da decubito dell'anima". Quanto al dopo, non ho ancora progetti definiti; di sicuro peró ho intenzione di creare un film di questo viaggio, con le foto ed i video migliori, e se trovo un'editore interessato mi piacerebbe pubblicare un libro di fotografie (solo testi sarebbe troppo noioso, dopotutto - nonostante i miei fan - non mi reputo un grande scrittore); sto anche iniziando ad esplorare la possibilità di lavorare nel settore dei viaggi, magari come guida, perché quanto ad esperienza sul campo direi che ne ho fatta un bel po', e mi piacerebbe condividerla con chi un viaggio ce l'ha sempre avuto tra i sogni chiusi nel cassetto...
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---fine testo originale---
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E il Dan ha colpito ancora!
Visto il tuo cosiddetto imminente ritorno, non ti racconto nulla. Meglio in viva voce, magari sbocconcellando sotto il patio di casa tua una delle mie memorabili pizze alte alla pugliese che non hai ancora assaggiato! e magari fasteggiamo insieme il compleanno del Bradipo...
Baci
VAle
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Il giorno 07/04/2006, Daniele ha scritto...
Il giorno 07/04/2006, Massimo ha scritto...
Il giorno 08/04/2006, don Giuseppe di Lisiera ha scritto...
Il tuo articolo nel GdV conferma che il tuo viaggio é frutto di un giovane che ha saputo approffittare bene della vita.. cercando di rompere schemi..... e barriere per costruire un mondo un pó piú unito, scoprendo che ogni uomo-donna e cultura porta in sé una ricchezza unica.. Fai bene a passare queste tue riflessioni; per molti serviranno per confermare che non é il Paese, la Lingua o i Costumi che ci fanno diversi ma che il tutto é opera di un Qualcuno che in questi giorni di Pasqua con la Sua morte e resurrezione (presenza visibile in ogni essere umano) ha creduto e crede che é possibile costruire un mondo dove tutti siamo fratelli e che anche in poco e breve tempo.. dove si passa... si riesce a costruire legami di comunicazione, di interscambio, di sintonia di partecipazione nella gioia e nella sofferenza che confermano l'unicitá della nostra umanitá.. é un sogno!!!!!... ma il sogno di molti di guardare (come nelle foto) in orizzonti sempre piú lontani .. chissá se un giorno puó diventare realtá....
Il giorno 19/04/2006, Davide ha scritto...
Che cosa strana mi è capitata ieri.
Apro il giornale di Vicenza, lo sfoglio e arrivato a metà urlo "BINGO"!
E' un po' che il bingo non esce piu' col giornale, più o meno 15 anni.
Daniele lo so che hai fatto tutto sto viaggio solo perchè volevi il paginone...bastava corrompere qualche giornalista come fanno i politici.
Buon ritorno.
Davide, abitante delle terre Alte.
Apro il giornale di Vicenza, lo sfoglio e arrivato a metà urlo "BINGO"!
E' un po' che il bingo non esce piu' col giornale, più o meno 15 anni.
Daniele lo so che hai fatto tutto sto viaggio solo perchè volevi il paginone...bastava corrompere qualche giornalista come fanno i politici.
Buon ritorno.
Davide, abitante delle terre Alte.
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inserito il 07/04/2006
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