Ho capito cosa è successo: il braccialetto che il monaco ha annodato al polso di Federica in realtà non impedisce che la sfiga la colpisca, ma la dirotta sulle persone che le stanno intorno. Così, ai dolori vari conseguenti a plurimi fuoristrada in motorino (botta su natica sinistra, dolore sparso alle costole, graffio su spalla sinistra), con allegati danni (tappo macchina fotografica rotto, filtro leggermente ammaccato, motore dello zoom che fa i capricci, zainetto indistruttibile con un taglietto sulla schiena), si aggiunge l'aggravarsi delle condizioni infettive del mio ginocchio sinistro (sempre colpa dell'eliofante).
Mi decido ad andare a farmi vedere in pronto soccorso, dopo aver tentato di copiare McGiver (pastiglia di antibiotico sbriciolata ed applicata con garza ai buchi formatisi nella carne VIVA!). Responso: infezione da ripulire (doloroso, ma sopravvivo), fasciatura e medicine da prendere, per una settimana.
Soprattutto: tenere asciutto. Il fatto che qualche giorno fa abbia fatto un paio di immersioni (tanti pesci, ma niente squalo balena come speravo), e che ogni giorno mi sia immerso nelle calde acque di fronte al nostro resort non credo abbia certo migliorato la situazione.

Il tempo volge al brutto, e noi torniamo a nord col trenino (stavolta abbiamo preso cuccetta sopra e sotto, assicurandoci così tranquillità sui due posti a sedere: le altre volte eravamo sempre soggetti agli orari da galline degli altri passeggeri).