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Di ladri e collezionisti

Non è solo Diabolik a voler fare incetta di oggetti rari e preziosi: alla sua scuola sono cresciute generazioni di collezionisti, che seppure non soliti a procurarsi i loro tesori con i metodi cruenti ed illegali del Re del Crimine, spesso applicano al reperimento degli stessi la stessa maniacale precisione.


Ci sono vari tipi di collezionisti di Diabolik: quelli che si accontentano di avere tutti i numeri, non importa se originali o ristampe, e quelli invece che non li vogliono se non sono originali - ovviamente, in condizioni perfettissime. Il "vero" collezionista, poi, compra almeno due copie di ogni numero, una per leggerla e l'altra per conservarla intonsa, giungendo a ricomprare più volte gli stessi albi, ogni volta che li trova in condizioni migliori delle copie che già possiede, alla ricerca della perfezione assoluta - ma non si pensi che sarà disposto a vendere facilmente la copia sostituita, perché questa sarà sicuramente legata a qualche particolare ricordo. Ci sono poi quelli che vogliono avere Diabolik ed i suoi marchi sugli oggetti che usa quotidianamente, dalle magliette ai portachiavi, dal portafoglio a borse, valigie, portacomputer ecc. Il merchandising dedicato a Diabolik ha radici profonde, essendo il primo gadget a lui dedicato già allegato ad un albo del 1965: si trattava di adesivi, inizialmente, ma sono poi arrivati cartoline, carte da gioco, portachiavi, medagliette, pupazzetti, poster, rubriche, calendari, tatuaggi, calamite, "mancoliste", segnalibri, francobolli, sottobicchieri, scatole raccoglitori, bracciali di gomma, spillette e chi più ne ha più ne metta. E c'è poi tutto quello che non è allegato agli albi: Diabolik è comparso un po' ovunque, persino su caramelle e gomme da masticare, su magliette e felpe e costumi da bagno, su teli da mare, su set da corrispondenza, su borse, su cappellini, su giubbotti e cravatte - praticamente, a parte la biancheria intima, non esiste indumento che non abbia rivevuto l'immagine di Diabolik su di esso; persino alcuni grandi stilisti, come per esempio Dolce&Gabbana, l'hanno voluto sulle loro linee di abbigliamento. Tra gli oggetti più ricercati ci sono un disco 45 giri di Betty Curtis, cantante italiana degli anni '60, e la statuetta in plastica delle caramelle Sperlari e una statuetta in versione subacquea del Re del Terrore. Negli ultimi anni Diabolik è stato preso di mira anche da diverse grandi marche automobilistiche, come Renault e Fita, che hanno realizzato versioni "diabolike" delle loro Twingo e 500.


Per permettere agli appassionati di conoscersi e scambiarsi e diffondere materiale legato al loro beniamino, è nato ormai quasi quindici anni fa - dall'iniziativa di tre amici modenesi - il Diabolik Club, che ottenne da subito il beneplacito da Luciana Giussani, trasformandosi così nel fan club ufficiale dello scuro eroe. Al club si sono associati un po' tutti i tipi di collezionisti, dal collezionista più sfegatato al semplice lettore, inoltre grazie al Club diversi soci hanno potuto presentare delle loro idee per delle storie su Diabolik, che sono state accolte dalla redazione trasformandole in vere storie a fumetti. Al club non sono iscritti solo residenti in Italia, ma ha anche stranieri; ovviamente, le nazioni più rappresentate sono quelle europee: Austria, Belgio, Francia, Germania, Olanda, Romania, Spagna, Svizzera, ma ci sono iscritti anche da altre nazioni come il Canada, il Cile, l'Eritrea e gli USA. Il club attualmente pubblica un bollettino periodico, la "Gazzetta di Clerville", collabora strettamente con la casa editrice Astorina e realizza albi a fumetti e pubblicazioni, ovviamente dedicati al Re del Terrore, in esclusiva per i soci.


Articolo scritto in gran parte da Lorenzo "Lorenz" Altariva, cofondatore del Diabolik Club, sul collezionismo "diaboliko".