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Di nuovo in sella
Non c'è molto da fare, di sera, qui a Riobamba. Tutto chiuso per le strade, i mercanti sbaraccano le loro bancherelle, la temperatura è abbastanza bassa, i cinesi urlano come sempre nelle cabine telefoniche (va bene che il loro Paese è distante, ma qualcuno glielo ha spiegato che il telefono serve per comunicare a distanza senza gridare?!).
Ed io scrivo.
Scrivo degli ultimi giorni, trascorsi a Baños. Intanto, l'ostello: fantastico, per soli 4 dollari e mezzo avevo bagno privato (con doccia bollente), televisore, letto matrimoniale tutto per me, film in DVD da vedere a qualsiasi ora, cucina attrezzata, internet economica (rispetto alle cifre pazze del centro), una proprietaria molto gentile e un simpatico guardiano notturno; il nome lo trovate nella sezione INFO del mio menu, se per caso capitaste da queste parti.
E veniamo al vulcano, grande attrattiva locale. Purtroppo, le nuvole mi hanno impedito ogni giorno di poterlo vedere, sabato mi son fatto una bella scarpinata di 5 ore per arrivare ai vari belvedere ma non c'è stato niente da fare. In compenso, ho approfittato dei suoi effetti collaterali, ovvero delle acque termali sfruttate in vari stabilimenti locali: al costo di un dollaro, sono andato (in compagnia di due francesine niente male, che mi hanno fatto fare una ottima figura con gli allupati ecuadoriani) per un paio d'ore a rilassarmi in una serie di piscine riempite di acqua ora tiepida, ora fredda, ora bollente, ma sempre contenente più minerali di un milione di bottiglie di Ferrarelle.
Il centro non offre molto da fare, giusto una chiesa con una serie di dipinti che illustrano i miracolosi interventi della Vergine per placare il vulcano e salvare così i poveri valligiani, e molti locali per turisti desiderosi di non mischiarsi con la gente del posto (io, che mangiavo al mercato, ero praticamente l'unico straniero). Ma, nei dintorni, ci sono le cascate.
Con Melanie (sì, quella di Puerto Lopez e Otavalo: lavora vicino a Baños, così ci siamo messi d'accordo per incontrarci domenica), abbiamo noleggiato un paio di mountain-bike (o monta-in-bici, come si dice in Veneto), e abbiamo pedalato lungo la settantina di chilometri d strada che portano a Puyo, all'ingresso dell'Amazonia equadoriana. Chi mi aveva detto che si trattava tutta di comoda discesa, che muoia nei più atroci tormenti all'inferno: le discese ci sono, lo ammetto, ma ci sono anche lunghe salite, che dopo una giornata intera in sella sono difficili da affrontare. In compenso, le circa 30 (dopo un pò abbiamo perso il conto) cascate sono quasi tutte molto belle, alcune stupende come il Pailon Del Diablo, e la strada che in certi punti è quella vecchia del prima dell'invenzione dell'asfalto è abbastanza variegata da non annoiare.
Anche senza il vulcano, quindi, me la son proprio goduta. Ora, che sto qui in un "residencial" a 3 US$, senza poter cucinare, mi immalinconisco un pochettino, e aspetto a decidere cosa farò domani, in attesa del mercoledì e della partenza del treno... che treno? Mistero...
Ed io scrivo.
Scrivo degli ultimi giorni, trascorsi a Baños. Intanto, l'ostello: fantastico, per soli 4 dollari e mezzo avevo bagno privato (con doccia bollente), televisore, letto matrimoniale tutto per me, film in DVD da vedere a qualsiasi ora, cucina attrezzata, internet economica (rispetto alle cifre pazze del centro), una proprietaria molto gentile e un simpatico guardiano notturno; il nome lo trovate nella sezione INFO del mio menu, se per caso capitaste da queste parti.
E veniamo al vulcano, grande attrattiva locale. Purtroppo, le nuvole mi hanno impedito ogni giorno di poterlo vedere, sabato mi son fatto una bella scarpinata di 5 ore per arrivare ai vari belvedere ma non c'è stato niente da fare. In compenso, ho approfittato dei suoi effetti collaterali, ovvero delle acque termali sfruttate in vari stabilimenti locali: al costo di un dollaro, sono andato (in compagnia di due francesine niente male, che mi hanno fatto fare una ottima figura con gli allupati ecuadoriani) per un paio d'ore a rilassarmi in una serie di piscine riempite di acqua ora tiepida, ora fredda, ora bollente, ma sempre contenente più minerali di un milione di bottiglie di Ferrarelle.
Il centro non offre molto da fare, giusto una chiesa con una serie di dipinti che illustrano i miracolosi interventi della Vergine per placare il vulcano e salvare così i poveri valligiani, e molti locali per turisti desiderosi di non mischiarsi con la gente del posto (io, che mangiavo al mercato, ero praticamente l'unico straniero). Ma, nei dintorni, ci sono le cascate.
Con Melanie (sì, quella di Puerto Lopez e Otavalo: lavora vicino a Baños, così ci siamo messi d'accordo per incontrarci domenica), abbiamo noleggiato un paio di mountain-bike (o monta-in-bici, come si dice in Veneto), e abbiamo pedalato lungo la settantina di chilometri d strada che portano a Puyo, all'ingresso dell'Amazonia equadoriana. Chi mi aveva detto che si trattava tutta di comoda discesa, che muoia nei più atroci tormenti all'inferno: le discese ci sono, lo ammetto, ma ci sono anche lunghe salite, che dopo una giornata intera in sella sono difficili da affrontare. In compenso, le circa 30 (dopo un pò abbiamo perso il conto) cascate sono quasi tutte molto belle, alcune stupende come il Pailon Del Diablo, e la strada che in certi punti è quella vecchia del prima dell'invenzione dell'asfalto è abbastanza variegata da non annoiare.
Anche senza il vulcano, quindi, me la son proprio goduta. Ora, che sto qui in un "residencial" a 3 US$, senza poter cucinare, mi immalinconisco un pochettino, e aspetto a decidere cosa farò domani, in attesa del mercoledì e della partenza del treno... che treno? Mistero...
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Commenti
Il giorno 13/09/2005, Daniele ha scritto...
Non c'entra niente, però mi ha fatto sbellicare, ergo lo riporto paro paro dalla pagina http://www.liaceli.com/2005/09/02/tsunamerica_bush_il_presidente.html:
Tsunamerica! Bush, il presidente più pazzo del mondo: “Restiamo in Iraq, ci ritiriamo dalla Louisiana”.
"Exit strategy begins at home": è più facile ridurre alla ragione le bande armate sunnite che le orde di saccheggiatori cristianissimi in azione a New Orleans. L’ex colonia francese devastata dall’uragano è già stata frettolosamente restituita a Chirac: “Riprendetevela: con quel che costa ricostruirla, la Casa bianca può comprarsi tutto il Messico”. Laura Bush sorvola le zone allagate: “Sembra quella volta che George ha lasciato aperto il rubinetto della vasca da bagno a Crawford”. Il governo teo-con organizza i soccorsi: “La nostra priorità è salvare vite umane: tutte le sfollate sorprese ad abortire verranno arrestate sul posto”. Allagata la sede del Ku-Klux-Klan: i razzisti costretti a sostituire i tradizionali cappucci con maschere da sub. Emergenza viveri, la Croce Rossa si arrende: "Un teenager dell'Alabama mangia quanto un intero villaggio della Thailandia". Quanto alle cause della tragedia, lo Fbi batte la pista integralista: su alcuni siti islamici trovate le istruzioni per costruire artigianalmente un ciclone tropicale. Clinton solidale con Bush inguaiato da Katrina: “Anche Monica è stata una catastrofe, ma almeno faceva dei gran pompini”. Hollywood si mobilita: presto sugli schermi un disastro ispirato a un reality show tratto da un film realmente accaduto. Una cosa è certa: spazzando via migliaia di diseredati del Sud, l’uragano si è mostrato molto più efficace dell’amministrazione Bush nella lotta alla povertà.
Tsunamerica! Bush, il presidente più pazzo del mondo: “Restiamo in Iraq, ci ritiriamo dalla Louisiana”.
"Exit strategy begins at home": è più facile ridurre alla ragione le bande armate sunnite che le orde di saccheggiatori cristianissimi in azione a New Orleans. L’ex colonia francese devastata dall’uragano è già stata frettolosamente restituita a Chirac: “Riprendetevela: con quel che costa ricostruirla, la Casa bianca può comprarsi tutto il Messico”. Laura Bush sorvola le zone allagate: “Sembra quella volta che George ha lasciato aperto il rubinetto della vasca da bagno a Crawford”. Il governo teo-con organizza i soccorsi: “La nostra priorità è salvare vite umane: tutte le sfollate sorprese ad abortire verranno arrestate sul posto”. Allagata la sede del Ku-Klux-Klan: i razzisti costretti a sostituire i tradizionali cappucci con maschere da sub. Emergenza viveri, la Croce Rossa si arrende: "Un teenager dell'Alabama mangia quanto un intero villaggio della Thailandia". Quanto alle cause della tragedia, lo Fbi batte la pista integralista: su alcuni siti islamici trovate le istruzioni per costruire artigianalmente un ciclone tropicale. Clinton solidale con Bush inguaiato da Katrina: “Anche Monica è stata una catastrofe, ma almeno faceva dei gran pompini”. Hollywood si mobilita: presto sugli schermi un disastro ispirato a un reality show tratto da un film realmente accaduto. Una cosa è certa: spazzando via migliaia di diseredati del Sud, l’uragano si è mostrato molto più efficace dell’amministrazione Bush nella lotta alla povertà.
Il giorno 13/09/2005, Massielena ha scritto...
Ma insomma Daniele! Per qualche salitina sbuffi e ti arrabbi! Invece di stare seduto sul Pc potresti approfittare, se ci sono delle piste di atletica, per farti qualche corsetta allenante; se vuoi ti preparo un programmino con ripetute di vario tipo; così quando devi affrontare le asperità sei allenato e fai a meno di lamentarti.
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inserito il 13/09/2005
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