Viva San Pedro!
"Viva San Pedro!"
"Viva!"
"Viva la iglesia catolica!"
"Viva!"
"Viva Chile!"
"Viva!"
... mmm, torniamo un pò indietro...
dall'Argentina, attraverso il passo Jama sono arrivato di nuovo (è la terza volta in meno di 3 mesi) in Cile. Questa volta, per visitare San Pedro de Atacama e la zona circostante.
Si tratta di un luogo desertico, ricco di cactus e di vulcani, in cui l'aria è così secca che le mie labbra hanno cominciato a screpolarsi nel giro di un microsecondo. Spagnoleggiante, nelle sue costruzioni biancastre e dai tetti di paglia e di cactus (non la parte spinosa, ovviamente), nei suoi riti e nella sua concezione particolare del tempo (e della siesta), mi ha fatto in questi giorni una buona impressione: la gente è simpatica, i ristorantini (alcuni) non ti distruggono il portafogli e ti offrono vivande cucinate in maniera notevolmente migliore che nel resto del Paese, e l'alloggio che ho trovato (ad occhio e croce, il più economico: 4000 pesos al giorno, per una stanza con quattro letti di cui sono padrone assoluto, data la tendenza delle due proprietarie a piazzare la gente con molto riguardo per la privacy... si chiama Vilacoyo) mi offre l'atmosfera rilassata di cui abbisogno al ritorno dalle escursioni.
E già, perché San Pedro è piccolino, e in un'ora e mezza (se si include il museo archeologico, facciamo due e mezza) l'hai visto tutto; intorno, peró, ci sono un sacco di cose da andare a vedere, come non mancano di ricordarti le innumerevoli agenzie turistiche che, come funghi, sono sorte dalla sabbia.
E qui sta una parte del divertimento (o della sfida): riuscire a trovare un buon compromesso tra prezzi e servizio. Sfogliando il registro dei reclami, nell'ufficio turistico, mi son fatto un'idea generale di chi evitare e chi interrogare, ma giusto per non errare ho fatto 3 escursioni con 3 agenzie diverse.
La prima, alla Valle della Morte (dove giravano uno spot per l'Orangina francese, senza che nessuno dei presenti bevesse la bevanda suddetta!) ed alla Valle della Luna, dove le corrugazioni litiche creano stupefacenti sculture naturali e paesaggi nei quali Neil Armstrong (il fratello di Louis) si sentirebbe a suo agio. Agenzia: Terra Extreme; voto: 7, perché l'autista-guida andava un pò troppo veloce in alcuni punti, e sparava cazzate sull'astronomia (che non mi si tocchi l'astronomia!).
La seconda, ai geyser del Tatio: partenza alle 4, per giungere in tempo prima del momento di attività febbrile dei vari soffioni gorgoglianti, e poi nuotatina in piscinetta termale fino al momento in cui Felipe, la guida "sgaggia", non ci ha portato a visitare un paesino tipico e, poi, come regalo una camminata nel parco dei cactus giganteschi. Agenzia: Katarpe; voto: 9, tutto merito di Felipe (dall'agenzia, invece, ci siamo fatti restituire il 20%, perché non cèra la guida in inglese come ci avevano promesso... a me me ne fregava una pippa, ma all'amico canadese Gilbert la cosa non andava molto giù, ed io mi son fatto tutte le traduzioni).
La terza, oggi, nel deserto salato di Atacama, una delle tre distese di sale più grandi del mondo, a vedere i pochi fenicotteri che sono rimasti (o che sono già arrivati: con le stagioni non ci capisco molto), ed un paio di lagune altipianiche a più di 4000 metri di quota. Agenzia: Atacama Connection; voto: 8 e 1/2, perhè onestamente i geyser ci sono piaciuti di più.
Ma veniamo all'inizio del racconto: ieri, nella piazza, alle ore 10 e trenta, è cominciato il soundcheck per gli altoparlanti di una chiesa impprovvisata, a colpi di canzoni dei Queen e dei Duran Duran. La moltitudine riunitasi testè ha potuto assistere alla celebrazione (rmandata di una settiman, causa morte papale) della messa di Quasimodo. Chi è Quaismodo? Nessuno lo ha ben capito (ho pure chiesto in giro, ma niet!), ma pare che sia qualcuno associato con la visita agli infermi che il nuovo parroco ha deciso di inserire nel calendario lo scorso anno. Risultato: festa paesana, uomini in costume a cavallo, bambini tirati a lucido, fiori, un pazzo vestito da Zorro con tanto di spada sfoderabile (e ci ho la foto, anzi due!), ed un prete esaltato che offriva rosari a chi dava le risposte esatte alle sue domande e teneva sveglia l'attenzione del pueblo gridando, appunto, "Viva San Pedro!".
Viva!
Domani parto, 3 giorni di viaggio fino ad Uyuni in Bolivia, ergo silenzio stampa... su, dai, non piangete...
"Viva!"
"Viva la iglesia catolica!"
"Viva!"
"Viva Chile!"
"Viva!"
... mmm, torniamo un pò indietro...
dall'Argentina, attraverso il passo Jama sono arrivato di nuovo (è la terza volta in meno di 3 mesi) in Cile. Questa volta, per visitare San Pedro de Atacama e la zona circostante.
Si tratta di un luogo desertico, ricco di cactus e di vulcani, in cui l'aria è così secca che le mie labbra hanno cominciato a screpolarsi nel giro di un microsecondo. Spagnoleggiante, nelle sue costruzioni biancastre e dai tetti di paglia e di cactus (non la parte spinosa, ovviamente), nei suoi riti e nella sua concezione particolare del tempo (e della siesta), mi ha fatto in questi giorni una buona impressione: la gente è simpatica, i ristorantini (alcuni) non ti distruggono il portafogli e ti offrono vivande cucinate in maniera notevolmente migliore che nel resto del Paese, e l'alloggio che ho trovato (ad occhio e croce, il più economico: 4000 pesos al giorno, per una stanza con quattro letti di cui sono padrone assoluto, data la tendenza delle due proprietarie a piazzare la gente con molto riguardo per la privacy... si chiama Vilacoyo) mi offre l'atmosfera rilassata di cui abbisogno al ritorno dalle escursioni.
E già, perché San Pedro è piccolino, e in un'ora e mezza (se si include il museo archeologico, facciamo due e mezza) l'hai visto tutto; intorno, peró, ci sono un sacco di cose da andare a vedere, come non mancano di ricordarti le innumerevoli agenzie turistiche che, come funghi, sono sorte dalla sabbia.
E qui sta una parte del divertimento (o della sfida): riuscire a trovare un buon compromesso tra prezzi e servizio. Sfogliando il registro dei reclami, nell'ufficio turistico, mi son fatto un'idea generale di chi evitare e chi interrogare, ma giusto per non errare ho fatto 3 escursioni con 3 agenzie diverse.
La prima, alla Valle della Morte (dove giravano uno spot per l'Orangina francese, senza che nessuno dei presenti bevesse la bevanda suddetta!) ed alla Valle della Luna, dove le corrugazioni litiche creano stupefacenti sculture naturali e paesaggi nei quali Neil Armstrong (il fratello di Louis) si sentirebbe a suo agio. Agenzia: Terra Extreme; voto: 7, perché l'autista-guida andava un pò troppo veloce in alcuni punti, e sparava cazzate sull'astronomia (che non mi si tocchi l'astronomia!).
La seconda, ai geyser del Tatio: partenza alle 4, per giungere in tempo prima del momento di attività febbrile dei vari soffioni gorgoglianti, e poi nuotatina in piscinetta termale fino al momento in cui Felipe, la guida "sgaggia", non ci ha portato a visitare un paesino tipico e, poi, come regalo una camminata nel parco dei cactus giganteschi. Agenzia: Katarpe; voto: 9, tutto merito di Felipe (dall'agenzia, invece, ci siamo fatti restituire il 20%, perché non cèra la guida in inglese come ci avevano promesso... a me me ne fregava una pippa, ma all'amico canadese Gilbert la cosa non andava molto giù, ed io mi son fatto tutte le traduzioni).
La terza, oggi, nel deserto salato di Atacama, una delle tre distese di sale più grandi del mondo, a vedere i pochi fenicotteri che sono rimasti (o che sono già arrivati: con le stagioni non ci capisco molto), ed un paio di lagune altipianiche a più di 4000 metri di quota. Agenzia: Atacama Connection; voto: 8 e 1/2, perhè onestamente i geyser ci sono piaciuti di più.
Ma veniamo all'inizio del racconto: ieri, nella piazza, alle ore 10 e trenta, è cominciato il soundcheck per gli altoparlanti di una chiesa impprovvisata, a colpi di canzoni dei Queen e dei Duran Duran. La moltitudine riunitasi testè ha potuto assistere alla celebrazione (rmandata di una settiman, causa morte papale) della messa di Quasimodo. Chi è Quaismodo? Nessuno lo ha ben capito (ho pure chiesto in giro, ma niet!), ma pare che sia qualcuno associato con la visita agli infermi che il nuovo parroco ha deciso di inserire nel calendario lo scorso anno. Risultato: festa paesana, uomini in costume a cavallo, bambini tirati a lucido, fiori, un pazzo vestito da Zorro con tanto di spada sfoderabile (e ci ho la foto, anzi due!), ed un prete esaltato che offriva rosari a chi dava le risposte esatte alle sue domande e teneva sveglia l'attenzione del pueblo gridando, appunto, "Viva San Pedro!".
Viva!
Domani parto, 3 giorni di viaggio fino ad Uyuni in Bolivia, ergo silenzio stampa... su, dai, non piangete...
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inserito il 12/04/2005
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