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Pace e tranquillita' (anche troppa) alle Gili
Gili Air è un'isola tranquilla, con una quantità enorme di alloggi (per l'esiguo numero di turisti presenti) e qualche ristorantino e bar che cercano di accalappiare quanti più passanti riescono.
La nostra seconda giornata è lenta e pacifica: colazione tardi, buoni libri da leggere, passeggiata per l'isola con visita alla nursery per tartarughe acquatiche (ne contiene solo due, ora, per carenza di fondi), qualche sguazzata nell'acqua tiepida di questo mare tranquillo e una abbondante cena con conversazione tra noi e con i gestori dei due ristoranti che abbiamo adottato (e nei quali alterniamo i pasti).
Martedì, invece, lascio i miei compagni ai loro affari quotidianamente vacanziferi (l'anda è quella, non ci si può fare niente) e vado ad immergermi. Insieme ad un ragazzo americano, il divemaster scozzese - ho pregato perché non si risparmiasse l'aria... - Ernest (www.reefseekers.com), biologo e cinefotooperatore, ci spiega che le nostre immersioni ci porteranno alla scoperta di quello che sfugge al normale "subacqueo della domenica": simbiosi tra pesci e gamberi, ta anemoni e granchietti, parassitismi di vario genere e ... e poi, la solita sequenza di pesci colorati, grosse seppie (o qualcosa di simile), razze addormetante sul fondo e squali che vagano cercando non si sa bene cosa (e per fortuna non siamo noi!). Anche i "post-briefing" sono interessanti, ed io salto il pranzo rimanendo a parlare con lui di immersioni, di fotografia e di come fare affari puliti e sporchi in Indonesia (lui ha scelto la strada pulita, a quanto pare) - okkio agli italiani!, mi dice, tendono a truffarsi a vicenda...
cena comune, tirata lunga dato che è l'ultima sull'isola, e poi baretto in cui Ian si fa prestare la chitarra e suona motivetti inglesi e teutonici (e un pò di OktoberFest sbarca sull'isola).
Il giorno dopo, i tre partono per Ubud, mentre io mi trasferisco (col barcozzo che applica prezzi monopolisticamente ladri) alla più grande Gili Trawangan. Una teoria quasi ininterrotta di divecenter, ristorantini più o meno cari (che però la sera offrono film su megaschermi... io mi vedo due puntate di Friends, e l'apocalittico 28 Giorni Dopo), e baracchini di utilità varia. Trovo un buon alloggio, di fianco al pub irlandese, e poi vado in spiaggia. A squagliarmi: non so perché, ma qui fa più caldo che nell'altra isola...
Adocchio un pò di bagnanti carine (la massa turistica presente è maggiore in termini di quantità - e dimensione, a giudicare da certi americani), poi gironzolo per l'isola cercando di contrattare per il biglietto per Ubud (70000 Rp.) e per un pò di cartoline. Prima parte della cena con film, come detto, e seconda in un localino più tranquillo ed economico.
Il giovedì mi alzo presto, cammino lungo la spiaggia e poi, trovato un buon punto di ingresso con due tipi che mi danno un occhio alla roba, faccio un pò di snorkelling: una live corrente ti trascina lungo la spiaggia, e quindi basta entrare a monte e poi scegliere dove uscire.. comodo, no? Cambio poi posto per poltrire al sole ascoltando musica, ma le pile sono scariche e mi tocca sorbirmi la noiosa conversazione di due tipe che si spiegano a vicenda quanto sia facile trovare un maschio da queste parti: ti sdrai al sole, e dopo 5 minuti se già circondata e puoi scegliere... (amiche single, o sposate insoddisfatte, ora sapete dove andare in vacanza la prossima volta!).
Torno un pò in stanza a riequilibrare con una doccia la temperatura epidermica, e poi mi incammino per raggiungere la vetta dell'unica collina esistente, per rimirare il tramonto su Bali; un posto lo trovo, ma gli alberi presenti ed un pò di foschia non rendono la cosa spettacolare come dicono... Cena poco interessante, niente film (non posso guardare Full Metal Jackets mentre ingerisco alimenti!), camminata la chiar di stelle e poi nanna. Una trentina di minuti dopo la mezzanotte, vengo svegliato (e si che ho le finestre chiuse, su quel lato) dai guaiti della mia vicina di bungalow, che evidentemente gradisce le attenzioni del suo compagno. Ora, non si tratta di essere puritani, e qualche ragazza leggermente "sonora" l'ho incontrata anch'io... ma questa si da un gran daffare, e non c'è modo di rimettersi a dormire; percio', esco in veranda e, comodo sul divanetto, mi godo lo show sgranocchiando patatine (e scorgo pure qualche altre ospite risvegliato dal rumore). Al mattino, lascio loro un biglietto per ricordargli di chiudere le finestre, e poi parto per Ubud.
La nostra seconda giornata è lenta e pacifica: colazione tardi, buoni libri da leggere, passeggiata per l'isola con visita alla nursery per tartarughe acquatiche (ne contiene solo due, ora, per carenza di fondi), qualche sguazzata nell'acqua tiepida di questo mare tranquillo e una abbondante cena con conversazione tra noi e con i gestori dei due ristoranti che abbiamo adottato (e nei quali alterniamo i pasti).
Martedì, invece, lascio i miei compagni ai loro affari quotidianamente vacanziferi (l'anda è quella, non ci si può fare niente) e vado ad immergermi. Insieme ad un ragazzo americano, il divemaster scozzese - ho pregato perché non si risparmiasse l'aria... - Ernest (www.reefseekers.com), biologo e cinefotooperatore, ci spiega che le nostre immersioni ci porteranno alla scoperta di quello che sfugge al normale "subacqueo della domenica": simbiosi tra pesci e gamberi, ta anemoni e granchietti, parassitismi di vario genere e ... e poi, la solita sequenza di pesci colorati, grosse seppie (o qualcosa di simile), razze addormetante sul fondo e squali che vagano cercando non si sa bene cosa (e per fortuna non siamo noi!). Anche i "post-briefing" sono interessanti, ed io salto il pranzo rimanendo a parlare con lui di immersioni, di fotografia e di come fare affari puliti e sporchi in Indonesia (lui ha scelto la strada pulita, a quanto pare) - okkio agli italiani!, mi dice, tendono a truffarsi a vicenda...
cena comune, tirata lunga dato che è l'ultima sull'isola, e poi baretto in cui Ian si fa prestare la chitarra e suona motivetti inglesi e teutonici (e un pò di OktoberFest sbarca sull'isola).
Il giorno dopo, i tre partono per Ubud, mentre io mi trasferisco (col barcozzo che applica prezzi monopolisticamente ladri) alla più grande Gili Trawangan. Una teoria quasi ininterrotta di divecenter, ristorantini più o meno cari (che però la sera offrono film su megaschermi... io mi vedo due puntate di Friends, e l'apocalittico 28 Giorni Dopo), e baracchini di utilità varia. Trovo un buon alloggio, di fianco al pub irlandese, e poi vado in spiaggia. A squagliarmi: non so perché, ma qui fa più caldo che nell'altra isola...
Adocchio un pò di bagnanti carine (la massa turistica presente è maggiore in termini di quantità - e dimensione, a giudicare da certi americani), poi gironzolo per l'isola cercando di contrattare per il biglietto per Ubud (70000 Rp.) e per un pò di cartoline. Prima parte della cena con film, come detto, e seconda in un localino più tranquillo ed economico.
Il giovedì mi alzo presto, cammino lungo la spiaggia e poi, trovato un buon punto di ingresso con due tipi che mi danno un occhio alla roba, faccio un pò di snorkelling: una live corrente ti trascina lungo la spiaggia, e quindi basta entrare a monte e poi scegliere dove uscire.. comodo, no? Cambio poi posto per poltrire al sole ascoltando musica, ma le pile sono scariche e mi tocca sorbirmi la noiosa conversazione di due tipe che si spiegano a vicenda quanto sia facile trovare un maschio da queste parti: ti sdrai al sole, e dopo 5 minuti se già circondata e puoi scegliere... (amiche single, o sposate insoddisfatte, ora sapete dove andare in vacanza la prossima volta!).
Torno un pò in stanza a riequilibrare con una doccia la temperatura epidermica, e poi mi incammino per raggiungere la vetta dell'unica collina esistente, per rimirare il tramonto su Bali; un posto lo trovo, ma gli alberi presenti ed un pò di foschia non rendono la cosa spettacolare come dicono... Cena poco interessante, niente film (non posso guardare Full Metal Jackets mentre ingerisco alimenti!), camminata la chiar di stelle e poi nanna. Una trentina di minuti dopo la mezzanotte, vengo svegliato (e si che ho le finestre chiuse, su quel lato) dai guaiti della mia vicina di bungalow, che evidentemente gradisce le attenzioni del suo compagno. Ora, non si tratta di essere puritani, e qualche ragazza leggermente "sonora" l'ho incontrata anch'io... ma questa si da un gran daffare, e non c'è modo di rimettersi a dormire; percio', esco in veranda e, comodo sul divanetto, mi godo lo show sgranocchiando patatine (e scorgo pure qualche altre ospite risvegliato dal rumore). Al mattino, lascio loro un biglietto per ricordargli di chiudere le finestre, e poi parto per Ubud.
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Commenti
Il giorno 20/06/2004, Massielena ha scritto...
Vi ricordate nel film Rain Man quando D. Hoffman becca T. Cruise e V. Golino nella stanza con lei che "guaiva" (sicuramente molto meno di quelli lì a Bali)? Ad un cesrto punto dell'azione l'uomo della pioggia si metteva ad imitare i rantolii della gaudente, al che i due si accorgevano che qualcosa non andata e tutto si quietava.
Allo stesso modo sarebbe stato interessante se Daniele avesse provato ad imitare le sonorità della godereccia coppia; così magari i due si fermavano e il nostro Eroe si rimetteva a dormire; o forse era più interessante seguire lo spettacolo............................
Allo stesso modo sarebbe stato interessante se Daniele avesse provato ad imitare le sonorità della godereccia coppia; così magari i due si fermavano e il nostro Eroe si rimetteva a dormire; o forse era più interessante seguire lo spettacolo............................
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inserito il 11/06/2004
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